Le pessime condizioni meteo di dicembre e gennaio, soprattutto, hanno creato ulteriori difficoltà nelle regioni del Sud e del Centro dove l’olivicoltura, già peraltro particolarmente colpita dalle vicissitudini precedenti, ha subìto un altro duro colpo.
Sono molte le regioni, peraltro, che hanno registrato flessioni di oltre il 60%, soprattutto nel Centro-Sud. Anche la Liguria, comunque, sembra particolarmente provata da una pessima annata. Umbria e Toscana pur mostrando delle perdite importanti, hanno contenuto la flessione intorno al 30%, mentre nel Nord si stima una progressione.
Sul fronte del mercato si stanno consolidando gli aumenti in atto già da mesi. Nelle prime settimane di febbraio il prezzo medio dell’extravergine italiano è di 5,86 euro al chilo, in crescita di 10 centesimi su gennaio e di 2 euro al chilo su settembre quando era già evidente che la campagna in corso sarebbe stata quantitativamente scarsa.
Nel Barese si stanno sfiorando i 6 euro al chilo, livello raggiunto solo agli inizi del 2015. Prezzi elevati, in media 5,75 euro al chilo anche in Calabria, mentre in Sicilia le quotazioni non scendono sotto i 6,40 euro al chilo. I prezzi attuali dell’extra risultano in aumento di oltre il 50% se confrontati con lo stesso periodo dello scorso anno, mentre sono sostanzialmente in linea con i primi mesi del 2015 quando la situazione disponibilità era simile a quella attuale.
Fonte: adnkronos