L’associazione L.A.ME.T.A. (Libera Associazione Mediterranea Tecnici in Agricoltura) ha organizzato a Policoro, venerdì 20 gennaio 2017, una interessante giornata dedicata al kiwi.
L’evento, dal titolo “La coltivazione dell’actinidia: gestione e prospettive di sviluppo“, ha visto la partecipazione di diversi relatori, tra cui i professori Raffaele Testolin (Università di Udine) e Cristos Xiloyannis (Università degli Studi della Basilicata).
Nel metapontino, da qualche anno, sta riscuotendo buoni risultati la tipologia di kiwi a polpa gialla, che consta di quattro varietà, tutte gestite in modalità club. Queste possono essere prodotte solo da cooperative che hanno l’esclusività del brevetto. In occasione della giornata di studio organizzata a Policoro, Fruit Journal, ha intervistato gli esponenti della Zespri e dell’Apofruit per comprendere meglio come funziona la formula Club G3 Gold.
Proprio la Zespri ha da poco comunicato di aver assegnato ulteriori 1.800 ettari di licenza europea per il kiwi SunGold, entro i prossimi tre anni. Per l’Italia saranno disponibili 1.200 ettari.
Maria Rosaria Mazzeo, Tech Transfer Communication Manager di Zespri, ci ha riferito che: “Per rientrare all’interno del Club bisogna contattare una delle quattro organizzazioni produttive che hanno l’esclusività: Apofruit, Agrintesa, Spreafico e Salvi. L’agricoltore, la cooperativa e Zespri stipulano un contratto in base al quale il prodotto deve essere imballato con il nostro marchio. Noi di Zespri siamo proprietari del brevetto, quindi decidiamo un numero predefinito di ettari e licenze per la coltivazione e le distribuiamo a varie organizzazioni produttive che, a loro volta, ricercano gli agricoltori più bravi. Il produttore non è chiamato a ‘pagare la licenza’, ma è tenuto a diventare socio della cooperativa che sostiene i costi del packaging. Zespri distribuisce gratuitamente il materiale certificato e fornisce solo il materiale vegetale”.
Alberto Gassi, Direttore tecnico di Apofruit ha spiegato:
“Oggi il kiwi giallo può spuntare un prezzo 6 volte più alto rispetto a quello verde. Negli ultimi 4 anni il kiwi a polpa gialla ha spuntato il doppio del prezzo rispetto alla varietà libera a polpa verde Hayward. Questo è possibile anche perché la quantità di prodotto a polpa gialla immessa sul mercato è molto bassa. Dobbiamo tenere conto che il 95% del prodotto actinidia è rappresentato dal kiwi verde, mentre solo il 5% è giallo, quindi parliamo di una produzione di nicchia. Per entrare nei Club Gold 3 bisogna essere soci delle strutture licenziatarie (della cooperativa Apofruit o delle altre tre cooperative licenziatarie italiane). Il kiwi è un prodotto contingentato per quanto riguarda le superfici. Zespri ha concesso all’Italia 1400 ettari totali per tutta la produzione italiana, che lo scorso anno abbiamo superato, su loro autorizzazione, di circa 200 ettari. Adesso sta a Zespri capire se aumentare o meno le superfici nazionali. Si dice che abbiano intenzione di aumentare il livello delle concessioni in Nuova Zelanda. Quindi, per mantenere un’offerta di prodotto omogenea per tutto l’anno, immaginiamo che aumenterà anche il numero degli ettari coltivabili in Italia”.
Alberto Gassi continua approfondendo i passaggi necessari ad entrare nel club: “Per far parte del Club bisogna presentare domanda alla cooperativa e attendere il via libera. Naturalmente c’è bisogno di avere, a monte, determinate caratteristiche: essere posizionati in zone vocate, avere un’azienda con strutture adeguate e competenze tecniche pregresse legate alla coltura. Questo perché si tratta di una coltivazione non semplice e lo standard richiesto è molto alto. Si tenga conto che se il prodotto non raggiunge i parametri richiesti dalla Zespri, che è il gestore e che rimane il proprietario del frutto, non può essere venduto su altri canali. Un prodotto con problemi non può essere commercializzato”.
Il Direttore tecnico di Apofruit conclude: “La varietà G3 gold non prevede royalty per il produttore perché la pianta rimane di proprietà di Zespri, che ha facoltà decisionali sulla pianta e valuta se è il caso o meno di sostituirla”.
Autore: Teresa Manuzzi
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