Gli esperimenti condotti dimostrano che l’utilizzo di acido acetico su uva da tavola stoccata, contrasta lo sviluppo di patogeni come la botrite.
Le perdite di uva da tavola durante il post-raccolta, a causa di Botrytis cinerea, sono spesso tenute sotto controllo con l’uso del gas SO2 (anidride solforosa), adoperato ogni 7 o 10 giorni. L’uso di questo gas provoca però effetti indesiderati sulla frutta e desta preoccupazioni per la salute umana.
Il team di ricercatori del National Research Council – ISPA di Sassari, e della Lulea University of Technology Sweden, ha osservato le conseguenze di ripetuti trattamenti con acido acetico (AC) vaporizzato durante la conservazione dell’uva. Poichè dalla sperimentazione è emersa l’efficacia del prodotto, i ricercatori hanno confrontato gli effetti della somministrazione combinata di AC ed SO2 sull’uva da tavola.
La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica “Postharvest Biology and Technology” – Volume 125, è stata svolta variando il dosaggio e gli intervalli dei trattamenti. Gli esperimenti, condotti in vitro su botrite, hanno dimostrato che l’effetto di AC sulla crescita del micelio e dei conidi è correlata non solo al dosaggio e all’esposizione, ma anche all’intervallo di tempo tra l’inoculazione del fungo e l’uso del fungicida.
Si è notato che sono necessarie dosi elevate di Acido Acetico per contrastare la Botrytis cinerea e controllare il patogeno. Sull’uva da tavola sono stati effettuati due esperimenti di stoccaggio, e tutti i trattamenti hanno ridotto l’incidenza della muffa grigia rispetto al campione non trattato.
La perdita è stata significativamente ridotta per tutti i trattamenti, mentre i parametri di qualità del prodotto non sono stati influenzati.
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