I l melograno è un frutto che si presta a diverse forme di commercializzazione, può essere consumato fresco o trasformato rendendo la sua coltivazione molto interessante. Tanto che, dal punto di vista commerciale, questo prodotto promette buone possibilità di successo.
Proprio queste caratteristiche hanno destato l’interesse di un gruppo di tecnici e produttori che nel 2013 hanno fondato la cooperativa Pomgrana.
Pomgrana: gli esordi e i risultati raggiunti
La cooperativa Pomgrana, con sede a Grottaglie (TA), è sicuramente tra le prime realtà italiane ad aver impiantato in modo intensivo il melograno. Al suo interno, tra i soci fondatori troviamo oltre al presidente, Domenico Annicchiarico, con cui abbiamo approfondito la conoscenza di questa realtà produttiva del Sud Italia, l’agronomo Chiara Vacca e il vivaista Uzi Cairo.
L’idea della coltivazione intensiva del melograno è giunta in seguito ad alcuni viaggi compiuti dai soci in diversi Paesi del bacino del Mediterraneo, dove questa coltura rappresenta un vero e proprio business, favorito anche da un considerevole consumo interno. Gli interrogativi sul perché in Puglia non si fossero sviluppate ancora coltivazioni di melograno, considerando il clima favorevole, l’attenzione mediatica molto alta per le proprietà benefiche del frutto, illustrate, anche da esperti e medici, sono stati immediati.
Il progetto è stato sostenuto in prima persona dai soci fondatori di Pomgrana, che hanno deciso di diventare essi stessi imprenditori agricoli impiantando la coltura.
Cominciare dalle basi
“Abbiamo organizzato diversi incontri tecnici in tutta la Puglia per parlare con i produttori locali, all’interno dei quali abbiamo esposto l’idea e spiegato il nostro progetto: realizzare una cooperativa per produrre melograno in modo intensivo, assicurando ai soci assistenza tecnica, vendita e ritiro del prodotto. Abbiamo percepito l’importanza di quello che stavamo facendo quando abbiamo notato che ad ogni nuovo incontro c’era sempre più gente. Si trattava per lo più (70-80%) di aziende agricole che producevano uva da tavola, agrumi, drupacee e olive. In misura minore c’erano anche curiosi o persone che volevano investire ma che non avevano idea di cosa significasse coltivare la terra. Partire, sicuramente, non è stato facile”, ha raccontato a Fruit Journal l’agronomo Domenico Annichiarico, Presidente di Pomgrana.
Il primo anno la cooperativa contava su circa 30-35 ettari situati in Puglia, tra Turi, San Giorgio Jonico, Grottaglie e Copertino. Il secondo anno il progetto ha visto il raddoppiamento delle superfici e di anno in anno si è registrato un aumento degli ettari coltivati. Oggi, tra Puglia e Basilicata, Pomgrana segue 150 ettari di melograno, ritira il prodotto dalla Calabria e riceve di continuo nuove richieste di adesione. Il frutto viene venduto sia in Italia (70%) che nei Paesi del Nord Europa (30%).
Nel 2016 Pomgrana ha movimentato 10 mila quintali di melagrane destinate al consumo fresco, garantendo al produttori prezzi di circa 1 euro al chilo. “La capacità produttiva di un impianto – ha precisato il presidente – varia in base all’età delle piante”.
Autore: Teresa Manuzzi
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