L’arrivo della pioggia è vitale per l’agricoltura dopo che il 2018 si è aperto con circa 1/3 di precipitazioni in meno (-29%) rispetto alla media storica con crolli del 50% nel centro Italia e del 45% nel Mezzogiorno anche se al Nord si è verificato un aumento del 5% per le abbondanti nevicate.
Questo afferma la Coldiretti nel commentare l’arrivo dell’ondata di maltempo con precipitazioni e neve anche a quote piu’ basse, sulla base dei dati Ucea a gennaio. La mancanza di acqua – sottolinea la Coldiretti – si fa sentire soprattutto nelle campagne dove le piante da frutto in fase di rigonfiamento delle gemme o già fiorite per effetto del caldo hanno bisogno di acqua, ma in sofferenza c’è anche il frumento ed a rischio ci sono le semine ed i trapianti primaverili come il mais e gli ortaggi.
A preoccupare con il maltempo è pero’ l’annunciato brusco arrivo del grande freddo dopo le temperature massime a gennaio di 3,3 gradi superiori alla media storica che – sottolinea la Coldiretti – hanno provocato la fioritura anticipata delle piante da frutto.
Una finta primavera che ha risvegliato gli alberi con i mandorli già in fiore e le gemme di albicocchi e peschi in fase di apertura che rischiano di essere compromesse nel caso del possibile ritorno del freddo. L’andamento schizofrenico dell’inizio dell’anno conferma i cambiamenti climatici in atto che si stanno manifestando in Italia con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni – conclude la Coldiretti – ha subito danni per 14 miliardi di euro tra alluvioni e siccità.
Fonte: Coldiretti