Quest’anno è sparito dagli alberi un frutto su quattro per il crollo dei raccolti in tutta Europa a causa del clima pazzo con gelate e grandine, dalle albicocche alle ciliegie, dalle pesche alle nettarine fino alle susine.
In Italia la Coldiretti stima un raccolto di pesche in calo di oltre il 20% nel mezzogiorno e del 15% al nord e una produzione inferiore rispetto allo scorso anno tra il 10 ed il 30% per le ciliegie ma con pezzature più grandi e migliore qualità. Ridotta anche la disponibilità delle susine mentre ci saranno circa il 20% di albicocche in meno nei frutteti in Emilia-Romagna, Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia, Piemonte e Calabria.
La produzione europea di frutta a nocciolo è prevista in contrazione oltre che in Italia anche in Spagna, Francia e Grecia, con tagli che potrebbero oscillare tra il 10 ed il 30% rispetto al 2017, in conseguenza dell’andamento climatico avverso e dell’annata di “scarico” dopo le elevate produzioni dello scorso anno.
Il crollo della produzione è destinato ad avere effetti sui consumi
In queste condizioni per ottimizzare la spesa e non cadere negli inganni il consiglio della Coldiretti è quello di verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori e non cercare per forza il frutto perfetto perché piccoli problemi estetici non alternano le qualità organolettiche e nutrizionali.
Si tratta di un alimento che non deve infatti mancare nella dieta estiva durante la quale occorre consumare acqua e cibi ricchi di potassio, calcio e ferro, indispensabili per rinvigorire l’organismo e reintegrare acqua e sali minerali persi con l’eccessiva sudorazione.
Il calo dei raccolti avviene dopo il record del decennio fatto registrare nei consumi di frutta e verdura delle famiglie italiane arrivati a 8,52 miliardi di chili nel 2017 con un aumento del 2,2% rispetto all’anno precedente ed una storica inversione di tendenza rispetto al passato. Una svolta salutistica determinata dalla crescente attenzione al benessere a tavola. spingere la domanda è anche la rivoluzione in atto sulle tavole degli italiani dove l’affermarsi di smoothies, frullati e centrifugati consumati al bar o anche a casa grazie alla disponibilità di tecnologie casalinghe low cost, dalle centrifughe agli essiccatori che aiutano a far apprezzare cibi salutari anche ai più piccoli.
Con il calo della produzione nazionale occorre però intensificare i controlli sull’etichettatura di origine per evitare che importazioni dall’estero vengano spacciate come Made in Italy. La ricerca di sicurezza e genuinità nel piatto porta l’88% degli italiani a bocciare la frutta straniera e a ritenere importante scegliere nel carrello frutta e verdura Made in Italy secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, visto che l’Italia è al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,6%).
Sotto accusa sono invece le importazioni incontrollate dall’estero favorite dagli accordi commerciali agevolati stipulati dall’Unione Europea.
La frutta estiva non è purtroppo l’unico prodotto a soffrire degli effetti del maltempo che si farà sentire anche sui raccolti autunnali. Si contano infatti perdite all’agricoltura per oltre 400 milioni nel primo quadrimestre dell’anno con danno a molte coltivazioni a partire dall’ulivo con almeno 25 milioni di piante danneggiate dalla Puglia all’Umbria, dall’Abruzzo sino al Lazio con danni fino al 60% in alcune zone particolarmente vocate e la richiesta di rifinanziamento del piano olivicolo da parte dell’Unaprol.
Fonte: Coldiretti