“Piano di sviluppo rurale 2014-2020: grave ritardo della Puglia”

da Redazione FruitJournal.com

Lo scorso 6 giugno si è tenuto a Bari il Comitato di Sorveglianza del Piano di Sviluppo Rurale 2014/2020. Confagricoltura Puglia ha diffuso una nota su quanto emerso in quell’occasione e su altre questioni in cui l’organizzazione degli agricoltori ha espresso la propria posizione.

Intanto, premette Confagricoltura Puglia, non sono assolutamente confortanti i tanti appunti mossi dai membri della Commissione europea in sede di Comitato di Sorveglianza del 6 giugno scorso. Lo stato di avanzamento del PSR Puglia è pari al 10,6% contro la media italiana pari al 15% e contro la media europea pari al 28%.

Si deve considerare, oltretutto, che il 10,6% dell’avanzamento pugliese è principalmente influenzato dai trascinamenti della vecchia programmazione. Questo vuol dire che il reale avanzamento della programmazione 2014/2020 è molto vicino ad un numero uguale a zero. I pochi pagamenti avvenuti riguardano le misure a superficie: per il 2016 si è all’85% del pagato e per il 2017 al 50%. Anche questi sono dati poco confortanti, rileva Confagricoltura Puglia, considerando che sono passati rispettivamente ben due ed un anno, mentre si assiste al palleggio di responsabilità fra Agea (l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura) e Regione.

La Regione afferma che non ci sono rischi di disimpegno al 2018. Potrebbe essere vero come è vero, però, che sulle misure strutturali (investimenti aziende agricole, giovani, diversificazione, agroindustria) non si vede la luce fra ricorsi al Tar, controlli che non partono e decisioni che non si prendono, sostiene criticamente Confagricoltura. Abbastanza pesanti, sempre secondo l’associazione delle imprese agricole, le affermazioni fatte dai due membri della Commissione europea in Comitato di Sorveglianza.

“Hanno detto che la situazione pugliese non soddisfa ed è preoccupante; hanno detto che vi è il rischio di non raggiungimento dei risultati target ed hanno affermato che vi è anche la possibilità del blocco dei pagamenti in caso di gravi carenze. E’ ovvio che c’è qualcosa di importante che non va, come è ovvio che bisogna mettere una mano decisa all’organizzazione tecnica dell’assessorato.”, sostiene Confagricoltura Puglia. Nella giornata di lunedì 11 si è svolto poi in assessorato regionale un ulteriore incontro avente per oggetto l’istruttoria sulle misure strutturali, e le modifiche al PSR Puglia riguardanti i massimali delle sottomisure 4.1c e 16.2.

Per quel che riguarda le misure strutturali si stanno condividendo i parametri necessari per i controlli (prezzi, rese e costi),. informa Confagricoltura. Per quel che riguarda la misura 4.1.C viene confermato il massimale di investimento a 700.000 euro e si è in attesa del 19 giugno (sentenza ricorsi al Tar) per la pubblicazione del bando. Per quel che riguarda la misura 16.2. il massimale di investimento è stato portato a 500.000 euro. Ecco, infine, quali sono le proposte generali di Confagricoltura Puglia al cospetto delle problematiche aperte nella regione.

PSR Puglia – Messa in mora di Agea e del Sin che devono garantire processi certi e veloci nella liquidazione delle domande a superficie per pagare le vecchie domande 2016 e 2017 e per attivare entro Ottobre gli anticipi dell’85% del 2018. Costituzione in tempi rapidi di uno sportello Agea presso la Regione Puglia. Avvio immediato dell’attività di verifica e controllo sulle pratiche degli investimenti strutturali (mis. 4.1 A; mis. 6.4; mis. 4.1 B; mis. 4.2). Rimodulazione del PSR a favore delle misure che finanziano gli investimenti ed in particolare per il rilancio del sistema olivicolo pugliese. Recupero di fondi aggiuntivi da allocare prioritariamente alle misure che finanziano gli investimenti ed in particolare per il rilancio del sistema olivicolo pugliese

Riforma Politica agricola comune (Pac) e aiuti accoppiati – Avviare il processo di revisione delle modalità di ripartizione degli aiuti accoppiati puntando principalmente su maggiori risorse all’olivo ed al frumento duro che garantiscono ricchezza ed occupazione come nessun altro comparto agricolo. La Regione Puglia deve farsi, ad ogni livello, capofila di questa proposta di revisione.

Riforma Pac – Tagli al bilancio comunitario – I tagli al bilancio comunitario sulla quota agricola avranno delle conseguenze disastrose. La Regione Puglia, che rappresenta la regione con maggior quota di aiuti diretti in Italia, non può tacere di fronte a questi tagli. Bisogna attivare un processo di protesta che coinvolga sia la parte pubblica che le rappresentanze.

Xylella – Attivazione di un piano organico di interventi in attuazione dei regolamenti comunitari e dei piani fitosanitari cofinanziati dalla Commissione. Attivazione a livello comunitario di un Piano Olivo Puglia con risorse importanti e dedicate esclusivamente alla questione Xylella per reimpiantare il patrimonio olivicolo che si sta distruggendo.

UE – Importazioni olio dalla Tunisia – Apertura del contenzioso con l’UE per bloccare assegnazioni del contingente temporaneo a dazio zero per le esportazioni di olio di oliva dalla Tunisia che avviene senza regole.

Consorzi di Bonifica – Revisione dei Piani di Classifica, oltre all’avvio di un processo di accorpamento, con l’obiettivo di un efficientamento delle strutture.

 

Fonte: brindisireport.it

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