Le varietà precoci hanno raggiunto la fase di indurimento del nocciolo. Con i dati di cattura delle trappole di monitoraggio e le osservazioni dirette in campo della tignoletta dell’olivo (Prays oleae) è possibile verificare il livello d’infestazione di questo lepidottero sulle drupe.
Le femmine della generazione carpofaga depongono le uova nel calicetto delle olive e dopo la schiusa le larve penetrano nella polpa scavando gallerie sino a raggiungere il nocciolo. I loro attacchi creano cascola precoce dei frutti. Trattamenti chimici con principi attivi citotropici (imidaclorpid, dimetoato) sono efficaci contro il parassita sino alla fase di indurimento del nocciolo.
La difesa con trattamenti chimici va attentamente valutata, sia in termini economici che di equilibrio biologico, perchè gli insetticidi hanno un effetto di abbattimento anche sull’entomofauna utile che contrasta i parassiti.
Il monitoraggio in campo visivo e con trappole a feromoni è importante per lo studio dell’andamento della popolazione della mosca olearia (Bractocera oleae) e va affiancato dal campionamento sistematico delle drupe in modo da individuare il superamento delle soglie d’intervento, che è molto più bassa nelle olive da mensa (3% del campione infestate), e gli stadi larvali più vulnerabili.
Nelle zone interne della piana di Catania e nell’ennese le catture della settimana trascorsa sono diminuite a causa dell’innalzamento repentino delle temperature. Le temperature tipicamente estive, ma senza ondate eccezionali di calore, favoriscono i voli del dittero quindi potrebbero aumentare nel corso della settimana. I trattamenti contro la tignola sono utili per contrastare questo parassita in zone con infestazioni precoci eccezionali. Si ricorda inoltre che eventuali temperature di 35°C, sono in grado di devitalizzare le uova e le larvette della Mosca.
Fonte: .sias.regione.sicilia.it