Volge a termine la raccolta delle fragole nelle aree vocate del Sud e prosegue nei siti produttivi settentrionali.
Alle battute finali la campagna di commercializzazione delle fragole per gli areali del centro-sud.
Gli ultimi quantitativi provenienti dalla Basilicata sono stati ancora oggetto di una buona attività di contrattazione che tuttavia si è conclusa sulla base di prezzi in calo a causa del più basso livello qualitativo offerto dal prodotto, che ormai giunto alla fine del suo ciclo produttivo. Stabili i listini per la merce campana e per la favetta laziale a fronte di una offerta in equilibrio con la richiesta al consumo.
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I produttori del Sud Italia possono dirsi soddisfatti di questa campagna fragolicola che, nonostante sia partita con le incertezze trasmesse (è il caso di dirlo) anche sui mercati dalla crisi sanitaria causata dal Coronavirus, si è rivelata positiva dal punto di vista qualitativo, quantitativo e remunerativo.
Agli albori della stagione, nella seconda decade di marzo, i mercati hanno mostrato un rallentamento a causa di una diminuzione degli ordinativi. Manovra che ha fatto sentire le sue riadute negative sui prezzi di vendita. Fortunatamente l’incertezza è durata solo per pochi giorni. Nonostante un lieve calo produttivo – registrato in alcuni areali – la campagna 2020 è stata caratterizzata da precocità, ottima qualità e prezzi che si sono mantenuti sempre medio-alti.
Il calo produttivo registrato è stato il risultato di un andamento climatico che ha stressato le piantine soprattutto durante il trapianto. Quest’anno, inoltre, innumerevoli fragolicoltori lucani hanno sperimentato il sistema del “monofilare”.
Ad oggi (9 giugno 2020) il prodotto proveniente da Campania e Basilicata non è del tutto esaurito, gli ultimi quantitativi raggiungeranno i mercati entro i prossimi dieci giorni, ma gran parte dei fragolicoltori del Sud sono intenti ad estirpare le piantine ed a programmare la prossima campagna produttiva.
Autore: La redazione
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