La prima settimana di giugno per il comparto delle drupacee ha visto un icremento per l’offerta presente sui mercati.
Si registra l’intensificarsi e l’estendersi delle operazioni di raccolta ad altri areali produttivi vocati. I listini, in fisiologica flessione su base settimanale, si sono comunque confermati in netto incremento su base annua in considerazione di una produzione deficitaria. Per le fragole sono proseguite regolarmente le operazioni di raccolta negli areali produttivi del Nord della penisola mentre risultano in fase conclusiva nei siti meridionali.
Fragole: è giunta a termine nelle aree vocate del sud la campagna di commercializzazione delle fragole. Le ultime partite di prodotto che ormai non garantiscono più un adeguato livello di conservabilità immesse sul mercato sono state scambiate sulla base di quotazioni in calo. Solo per la Candonga lucana uno standard qualitativo più apprezzabile ha permesso alle quotazioni di attestarsi sugli stessi livelli precedentemente acquisiti.
Ultimi stacchi anche nei siti più tardivi del nord della penisola dove le limitate quote di prodotto dall’adeguato profilo qualitativo hanno trovato agevole collocamento sulla base di quotazioni stabili. Non si registrano variazioni per le limitate quote di favetta laziale sia sotto il profilo degli scambi che delle quotazioni.
Ciliegie: con l’incremento delle disponibilità sui mercati le quotazioni hanno mostrato un fisiologico calo. Si sono intensificate nel polo produttivo modenese le operazioni di raccolta che a partire da questa settimana hanno interessato varietà più tardive e di maggiore pregio. L’offerta che nel complesso ha continuato a mostrare un profilo qualitativo del tutto ottimale sia per colorazione che per consistenza del frutto avviata sui mercati è stata agevolmente ceduta sulla base di quotazioni in fisiologica flessione per le aumentate disponibilità.
Diversa la situazione nel comprensorio produttivo barese, dove le piogge che si sono abbattute sul finire della settimana, hanno ulteriormente penalizzato l’offerta cerasicola sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo.
La merce infatti ha mostrato problematiche legate al cracking dei frutti e ridotta shelf life post raccolta. Le disponibilità avviate sui mercati sono state scambiata sulla base di quotazioni in flessione anche per la presenza di merce estera esitata a prezzi concorrenziali. Nell’areale produttivo veronese si confermano stabili i listini per i duroni a fronte di una offerta in incremento cui è corrisposta una adeguata richiesta. Di contro un calo delle quotazioni è stato osservato per la Bigarreau da ritenersi del tutto fisiologico per le aumentate disponibilità.
Albicocche: in settimana le operazioni di raccolta del prodotto si sono estese a tutti gli areali vocati della penisola. L’offerta nel complesso, seppure in incremento rispetto alla precedente rilevazione, a causa delle gelate tardive di fine marzo, si è confermata in calo rispetto allo scorso anno.
Sotto il profilo qualitativo il prodotto ha mostrato mediamente una buona qualità sia in termini di calibro che di grado zuccherino. Dal punto di vista commerciale gli scambi si sono svolti in un clima di discreto interesse da parte dei mercati sia interni che esteri e sulla base di prezzi nettamente superiori a quelli registrati nella precedente campagna.
Pesche e Nettarine: sono proseguite negli areali vocati meridionali le operazioni di raccolta del prodotto. In incremento i distacchi nel metapontino dove si continua a registrare un discreto andamento di mercato con quotazioni in flessione solo in funzione delle aumentate disponibilità. Si sono intensificate anche negli areali calabresi le operazioni di raccolta del prodotto. L’offerta avviata sul mercato ha continuato ad essere oggetto di una modesta attività della domanda. I prezzi, stabili rispetto alla scorsa settimana si sono comunque confermati in netto incremento su base annua.
Al via la raccolta anche nell’areale salernitano. I primi stacchi come di solito avviene hanno presentato un calibro mediamente più piccolo rispetto alla norma e le quantità sono al momento contenute. I prezzi di esordio si sono attestati su livelli superiori allo scorso anno in considerazione di una produzione deficitaria.
Per le produzioni settentrionali, la settimana ha segnato l’ingresso sui mercati delle prime quote di provenienza bolognese. I limitatissimi quantitativi esitati sui mercati hanno trovato agevole collocamento sulla base di quotazioni in netto incremento rispetto all’esordio della precedente campagna.