Lo scorso weekend il maltempo è tornato a colpire l’Italia, si sono registrate alluvioni, grandinate e trombe d’aria. La ricognizione dei danni nei campi è ancora tutta da vedere, ma lo scenario non fa ben sperare.
In Puglia, in particolare, la grandine ha “mitragliato” ogni tipo di coltura, compromettendo irrimediabilmente i raccolti.
Ad essere fortemente danneggiati sono stati gli agrumeti (arance, limoni e clementine), i mandorleti e gli impianti di kaki. Le segnalazioni raccolte mostrano frutti a terra, rami spezzati e piante abbattute dal vento.In Basilicata la zona maggiormente colpita da una forte tromba d’aria è stata quella della collina materana, dove si registrano perdite intorno al 40-60% della produzione per oliveti, vigneti, colture orticole e frutteti.
Fonte: CIA – Agricoltori Italiani Puglia
Produttori e associazioni di categoria auspicano un rapido intervento da parte dei comuni affinché si possa valutare la possibile dichiarazione dello stato di calamità naturale: “Ci sono arrivate decine di segnalazioni, con video e fotografie, da più parti della Puglia”, ha spiegato Raffaele Carrabba, presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia.
Carrabba continua: “Danni rilevanti anche nel Sud-Est barese, dove gli uliveti sono stati colpiti molto duramente. Particolarmente pesante la situazione anche nel tarantino, specialmente nelle contrade rurali attorno a Massafra. In provincia di Taranto, colpite anche le zone di Castellaneta, Martina Franca e diverse zone rurali fra costa ed entroterra. Nell’area di Castellaneta si è verificata anche una tromba d’aria, le raffiche di vento hanno spezzato gli alberi e piegato le piantine dei giovani impianti”.
Fonte: CIA – Agricoltori Italiani Puglia
Il bilancio è ancora provvisorio e tutto è ancora da valutare nel dettaglio. “Negli ultimi mesi, stiamo rilevando una media di un episodio calamitoso ogni 20 giorni – conclude Raffaele Carrabba -. Dal 2013, l’anno in cui la Xylella si è abbattuta come una piaga sull’olivicoltura del Salento, gli agricoltori stanno vivendo 7 anni di disastri. Il problema, lo sappiamo, è quello drammatico dei cambiamenti climatici in atto, ma è anche vero che nessun provvedimento strutturale è stato assunto dai governi che si sono succeduti negli ultimi 10 anni per intervenire soprattutto sul sistema delle assicurazioni.
Noi lo diciamo da almeno due lustri: occorre ampliare la possibilità di assicurarsi contro le calamità, è necessario rendere più sostenibili e accessibili le polizze anche alle piccole e medie imprese del comparto primario. Oggi è accaduto di nuovo: decine di agricoltori hanno visto azzerare i propri sacrifici nel giro di mezz’ora. I fenomeni climatici estremi, quest’anno, hanno già colpito tutte le 6 province pugliesi”.