Dalla buffer zone all’analisi molecolare: importanti novità nel settore olivicolo per la questione Xylella.
Lo scorso 14 agosto, infatti, la Commissione Europea ha approvato il Regolamento di esecuzione Ue 2020/1201, relativo alle misure per prevenire l’introduzione e la diffusione nell’Unione Europea della Xylella fastidiosa.
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Tra le principali novità:
– ridimensionamento della buffer zone;
– obbligo dell’analisi molecolare;
– autorizzazione reimpianti;
– liberalizzazione della vendita di materiale vivaistico.
Ridimensionamento della buffer zone.
Secondo il nuovo regolamento, la zona di contenimento – soggetta a taglio obbligatorio intorno alle piante infette – scende da 100 a 50 metri, perdendo complessivamente tre quarti di profondità. Resta comunque obbligatorio l’abbattimento immediato delle piante malate, al fine di limitare la diffusione del batterio da parte degli insetti vettori, tra cui la sputacchina.
In particolare l’ampiezza della zona cuscinetto in Puglia passa da 10 a 5 chilometri. Si tratta di una decisione che in Puglia non è stata ben accolta e che, anzi, sta facendo molto discutere. Il timore degli operatori è che effettuare il monitoraggio in una zona più ristretta non consentirà di contenere adeguatamente l’infezione. Nello specifico, verrebbero interrotti il monitoraggio e l’abbattimento di piante infette di quasi tutti i focolai più avanzati, da quello di Locorotondo a quelli dell’area tarantina. Eccezion fatta per i due focolai dell’areale Nord di Fasano, che sono a meno di 5 chilometri dall’attuale zona cuscinetto.
L’area cuscinetto, infatti, a seconda del pericolo fitosanitario riscontrato dal Paese membro e delle decisioni di ogni singolo Servizio fitosanitario di riferimento, passa dai 20 ai 5 – 2,5 chilometri. Gli Stati membri, tuttavia, possono intervenire definendone diversamente i limiti.
Sembra proprio che l’Italia, si orienterà in tal senso.
Obbligo dell’analisi molecolare.
L’imposizione dell’analisi molecolare per l’individuazione delle piante infette andrà a sostituire il metodo “Elisa”, giudicato inefficace per via dell’alta percentuale di falsi negativi registrati. L’analisi molecolare è infatti più affidabile nel rilevamento di Xylella nei campioni e dovrebbe consentire un’individuazione più puntuale ed efficace delle piante infette.
Autorizzazione reimpianti.
Rispetto alla normativa precedente che obbligava gli agricoltori a piantare varietà tolleranti o resistenti (Leccino e Favolosa), il nuovo regolamento autorizza “preferibilmente” il reimpianto di cultivar di olivo dimostratesi resistenti o tolleranti al batterio. Agli olivicoltori è quindi consentito piantare qualsiasi varietà di olivo, accettando però il rischio di una possibile infezione da Xylella.
Liberalizzazione della vendita di materiale vivaistico.
Nelle aree infette o cuscinetto è stata liberalizzata la vendita di tutto il materiale di settore. Dunque, l’embargo resta solo per le piante ospiti della subspecie Pauca ST 53 di Xylella fastidiosa. È stato poi introdotto un “passaporto fitosanitario” differente per le piante destinate all’esportazione.
I vivaisti dovranno applicare le seguenti indicazioni accanto al codice di tracciabilità:
a) se sono spostate unicamente all’interno delle zone infette, l’indicazione «Zona infetta — XYLEFA»;
b) se sono spostate all’interno della zona cuscinetto, o dalla zona cuscinetto nella zona infetta, l’indicazione «Zona cuscinetto e Zona infetta — XYLEFA».
Ilaria De Marinis
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