Leptopilina japonica: nemico di Drosophila

Identificato dalla FEM un parassitoide che potrebbe rappresentare un efficace strumento di contrasto al moscerino dagli occhi rossi

da Redazione FruitJournal.com
Leptopilina japonica identificato antagonista drosophila suzukii fem

A distanza di un mese, Drosophila suzukii torna a far parlare di sè. Pare che per contrastare il moscerino la ricerca sia giunta a un nuovo, importante sviluppo: identificato il parassitoide Leptopilina japonica per contrastare Drosophila.

Qualche giorno fa la Fondazione Edmund Mach (FEM) ha identificato un parassitoide che, integrando l’azione del Ganaspis brasiliensis, potrebbe rappresentare un efficace strumento di contrasto al fitofago.  Si tratta della Leptopilina japonica, insetto individuato in un ceraseto della valle dell’Adige.

Il ritrovamento rientra nel progetto “Lotta biologica alla specie aliena”, finanziato dalla Provincia autonoma di Trento.

Stando a quanto rilevato dai ricercatori, la Leptopilina japonica mostrerebbe interessanti somiglianze con il Ganaspis brasiliensis, ovvero l’antagonista esotico giunto dalla Svizzera e attualmente in sperimentazione nelle celle di quarantena della FEM. Quest’ultimo, inoltre, è anche stato individuato quale principale candidato nella implementazione della lotta biologica.

In tal senso, la sperimentazione sembra orientarsi verso un’azione sinergica dei due parassitoidi nel controllo biologico del moscerino dagli occhi rossi.

leptopilina japonica

Individuo di Leptopilina japonica.

La Leptopilina japonica, infatti, potrebbe integrare l’attività di contenimento che verrà svolta da Ganaspis, aprendo così nuovi, importanti scenari nella lotta alla Drosophila.

Il ritrovamento del parassitoide “alieno”, mai riscontrato al di fuori del suo areale di origine e mai segnalato fino ad ora in Europa, è avvenuto in seguito al monitoraggio territoriale eseguito dalla FEM al fine di verificare il livello di infestazione di Drosophila.

Attualmente, dopo un primo rilevamento, si è avviato uno studio specifico che prevede il campionamento di frutti coltivati e spontanei raccolti direttamente dalla pianta e conservati in cella climatica al fine di verificare l’eventuale sfarfallamento di altri parassitoidi alieni.

Sebbene ancora in corso, l’indagine ha già rilevato la presenza di L. japonica in altri cinque siti della provincia trentina distanti fino a 20 km l’uno dall’altro e collocati ad altitudini comprese fra 211 e 685 metri.
Nel frattempo, però, il moscerino che si nutre della polpa rossa dei piccoli frutti continua a creare ingenti danni ai produttori e trovare quanto prima una soluzione che arresti il fenomeno resta prerogativa principale di tecnici e studiosi.

 

Ilaria De Marinis
©fruitjournal.com

 

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