Nocciole 2020, un’ottima annata

da Redazione FruitJournal.com

La campagna delle nocciole 2020 è ormai giunta al termine, ma il bilancio pare soddisfare i produttori.

Con Fabrizio Cappuccio, titolare dell’omonima azienda agricola, si è analizzato l’andamento della stagione.

L’agricola Cappuccio si estende nell’areale di Montercorvino Rovella, in provincia di Salerno, su una superficie di 30 ettari. Di questi, 10 sono dedicati alla coltivazione di nocciola Tonda di Giffoni, mentre gli altri 20 sono adibiti ad uliveti, per la produzione di olio extravergine.

Storicamente ubicata fra i monti Picentini, da ormai 80 anni l’azienda agricola salernitana si dedica a queste colture, tramandando di padre in figlio trucchi del mestiere ed esperienze sul campo, come testimoniano gli ulivi secolari e i noccioleti di più di 50 anni che si estendono sugli appezzamenti dell’azienda con sesti di impianto dai 5x3m ai 6x4m.

 

 

Stando alle parole del giovane agricoltore, appena trentenne, la campagna appena conclusa può dirsi ottima: “Si è registrato un aumento del 30-40% rispetto al 2019, soprattutto in termini di qualità: erano anni che non si vedevano prodotti di così alta qualità”.


“E questo– ha continuato – è stato possibile anche grazie alla presenza quasi nulla di cimiciato e di marcio, due fattori cruciali per determinare il valore del frutto”. 
Altrettanto favorevole si è mostrato il clima: “Nella nostra zona di produzione, nonostante le gelate di fine marzo e metà aprile, il fattore climatico non ha compromesso la stagione – ha raccontato il produttore – In realtà, almeno in parte, ci aspettavamo qualche ripercussione, anche perché in tutta Italia con diverse colture si sono riscontrati dei problemi, come pesco e albicocco”.

“È comunque importante sottolineare che nel nostro areale è frequente avere buone annate – ha proseguito – anche perché ci troviamo in una zona pedecollinare, quindi su terreni semi scoscesi, dove le gelate fortunatamente non rappresentano una preoccupazione stringente”.

Allo stesso modo, anche per la fase di raccolta, il clima pare aver agevolato i produttori: “Il tempo qui da noi ha favorito le operazioni di raccolta, avviate – come quasi ogni anno – intorno al 15 agosto, perché le prime piogge sono arrivate quando ormai la raccolta era conclusa”.

 

 

Un dato non trascurabile, come evidenziato da Fabrizio Cappuccio: “La nocciola per la caduta necessita di un clima secco, perché con l’arrivo delle piogge autunnali, intorno alla fine di agosto, si corre il rischio di avere frutti che potrebbero restare attaccati alla pianta e non uscire dal gheriglio; al contrario, annate molto siccitose, come quella 2020, favoriscono la fuoriuscita del frutto direttamente dal gheriglio sopra la pianta, facilitando così le successive operazioni di raccolta”.

Per i frutti destinati alla trasformazione, però, il processo è continuato: “Dopo la fase di raccolta, la nocciola viene essiccata tramite silos essiccatoi oppure esponendo i frutti al sole su piazzali, a seconda che le operazioni avvengano in modalità meccanica o tradizionale”, ha infatti spiegato il giovane agricoltore. “Una volta che il valore di umidità è sceso sotto il 6%, la nocciola è pronta per essere calibrata e sgusciata; successivamente, viene infornata per la conservazione o la vendita diretta a industrie o pasticcerie”.

 

 

La campagna nocciolicola 2020, comunque, si è rivelata soddisfacente anche in termini di mercato: “In media, quest’anno il prezzo della nocciola da Nord a Sud Italia è stato pari a 2,50 euro al chilo, non discostandosi quindi dalle medie degli anni passati, mentre il prezzo al punto resa (prodotto sgusciato) si è aggirato intorno ai 6,20 euro”. “Un dato molto positivo, specie se si considera che l’anno scorso si è registrato un calo drastico del frutto in termini di volumi, tanto che il prezzo di chiusura a giugno era altissimo, 3,90 euro al chilo e 8 euro al punto resa”. “Quindi, in generale, prezzi alle stelle, ma scarsa quantità di nocciole”, ha spiegato il produttore. “Non a caso, quest’anno, le aziende stanno cercando di fare magazzino: la nocciola, infatti, può essere conservata in guscio anche per 2-3 anni ed essere venduta quando il mercato appare più favorevole”.

Importante, tuttavia, resta il confronto con il primo produttore di nocciole al mondo, la Turchia: “In Italia, l’andamento dei prezzi della nocciola segue il mercato turco; ora, però, con il Presidente Erdogan il settore della nocciola è diventato praticamente azienda di stato e quest’anno la lotta sul prezzo si è fatta stringente: i produttori italiani infatti chiedono di più, anche perché i breeder nazionali sono, in questo settore, tra i più importanti a livello internazionale”.

Un aspetto che si lega strettamente a un nuovo dato, particolarmente significativo: “Stando ai dati più recenti, infatti, il consumo di nocciole è aumentato, come pure è aumentata l’offerta sul mercato, con nuovi impianti adibiti alla coltivazione di nocciola sparsi in tutto il mondo”. “Fra qualche anno si stima che ci saranno impianti in tutti i continenti – ha quindi concluso il giovane agricoltore – e la raccolta di nocciole sarà spalmata da un emisfero all’altro del globo lungo tutto l’anno: insomma, una bella sfida ci attende, ma noi siamo pronti ad affrontarla”.

 

Ilaria De Marinis
©fruitjournal.com

 

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