Fragolicoltura, l’importanza della bioprotezione

da Redazione FruitJournal.com

Bioprotezione per la coltivazione di fragole dei prossimi anni: lunedì il webinar organizzato da Libera Associazione Mediterranea Tecnici in Agricoltura (L.A.Me.T.A.) e interamente dedicato alla fragolicoltura.

Realizzato in collaborazione con BIOGARD, CRSFA Brasile Caramia, Ordine dei dott. Agronomi e dott. forestali della Prov. di Matera e Potenza, l’evento ha visto protagonisti diversi addetti al settore che, attraverso i loro contributi, hanno cercato di fornire indicazioni e strumenti utili a una corretta gestione della difesa della coltura.

A moderare il webinar, Carmelo Mennone – Consigliere dell’Ordine dei dott. Agronomi e dott. forestali della provincia di Matera, che ha subito sottolineato l’importanza della fragolicoltura mediterranea nel Bel Paese.

“L’Italia, insieme alla Spagna, coltiva circa 10000 ettari di fragola. Non sono cifre elevate, specie considerando che in Europa abbiamo nazioni come la Polonia o la Germania che ne coltivano anche il doppio. Però è una coltivazione che richiede una serie di analisi che non possono prescindere anche dal punto di vista economico”.

Proseguendo, ha infatti spiegato:

“A livello nazionale si coltivano circa 3.500 ettari di fragola; in particolare, in Basilicata che, insieme alla Campania, è la regione leader del settore. In queste due regioni, infatti, si coltivano circa 2000 ettari”.


“L’impatto in termini economici non è indifferente, soprattutto se si considera che coltivare un ettaro di fragola significa investire mediamente dai 50 ai 60mila euro per ettaro. E senza contare le spese per manodopera, fornitori, mezzi tecnici. A questo si deve poi aggiungere l’immagine di coltura impattante dal punto di vista ambientale cui solitamente è stata legata la fragola – ha aggiunto Mennone – negli ultimi anni, tuttavia, si è avuta una maggiore consapevolezza e, attraverso
diversi interventi di natura tecnica, si è cercato di ridurre l’impatto sull’ambiente e soprattutto sul prodotto finale”.

Concludendo, l’esperto ha quindi ribadito l’importanza di adottare soluzioni tecniche adeguate per lo sviluppo e la difesa di questo frutto: “Oggi sappiamo che la fragola è una coltura abbastanza sensibile e facilmente deperibile, quindi bisognosa di notevoli interventi che consentano di ottenere un prodotto salubre e soprattutto di qualità, riconosciuto dai mercati. Chi opera nel settore sa quanto sia difficile ottenere simili risultati. Per questo la coltivazione della fragola oggi richiede un notevole e ulteriore investimento sia per quanto riguarda il conseguimento degli standard richiesti, sia per evitare attacchi da parte di parassiti che potrebbero compromettere la qualità del prodotto”.

Di qui il tavolo tecnico organizzato da L.A.Me.T.A. che ha visto la partecipazione di Enza Dongiovanni – Responsabile del Centro di Saggio e Protezione Integrata – CRSFA Basile Caramia Locorotondo Bari, Massimo Benuzzi – Technical Director CBC (EUROPE) S.r.l. – divisione BIOGARD e Edith Ladurner – Senior R&D Specialist CBC (EUROPE) S.r.l. – divisione BIOGARD.

I contributi degli esperti, relativi rispettivamente al controllo delle patologie, alla gestione del suolo in pre-trapianto e all’impiego di agrofarmaci per la difesa della fragola, saranno periodicamente approfonditi e analizzati sul nostro sito.

 

Ilaria De Marinis
©fruitjournal.com

 

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