Philaenus spumarius, importanti sviluppi nella ricerca

da Redazione FruitJournal.com

Non si ferma il numero di ulivi infetti da Xylella fastidiosa in Puglia. Nel frattempo, uno studio offre inediti sviluppi su Philaenus spumarius, l’insetto vettore di Xylella fastidiosa.

Sono 229 le nuove piante colpite a inizio mese, secondo i dati dell’ultimo monitoraggio effettuato. Gli alberi infetti sono stati intercettati tra le province di Brindisi (134) e Taranto (95), con particolare incremento della frequenza delle infezioni nell’Ostunese e nella parte orientale dell’agro di Cisternino.

Non sembrano diminuire neppure i focolai dell’agro di Fasano (Br), dove – al contrario – questi salgono a 14. Preoccupa poi l’aumento di siti infetti in provincia di Taranto tra Crispiano, Montemesola e Grottaglie.

In generale, dalla cartografia pubblicata sul sito istituzionale, si evince un crescente addensamento dei triangolini rossi – ovvero le piante rilevate infette nel corso del monitoraggio avviato a fine maggio – su due direttrici che, originate da Oria (Br), puntano verso Polignano (Ba), in direzione Nord-Ovest, e verso Massafra (Ta), in direzione Ovest.

Al momento si attendono i risultati delle analisi in corso nel tarantino e nelle zone non ancora monitorate degli agri di Fasano e della parte settentrionale della piana di Ostuni. Ad ogni modo, il monitoraggio – che si dovrebbe concludere nel mese corrente – potrà offrire una panoramica ben più chiara ed esplicativa della situazione Xylella in Puglia.


Nell’attesa, però, importanti aggiornamenti sembrano giungere dal fronte della ricerca.


Sulla rivista scientifica statunitense Environmental Entomology, sono stati infatti pubblicati i risultati di un interessante studio volto ad accertare la capacità di diffusione attiva della cosiddetta sputacchina media (Philaenus spumarius), principale vettore di Xylella fastidiosa in Europa.


Lo studio è il risultato della collaborazione avviata tra le Università di Torino e di Brescia, il Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura (CRSFA) “Basile-Caramia” di Locorotondo, e l’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del Consiglio Nazionale di Ricerche (CNR).

Com’è ormai risaputo, il vettore-principe di Xylella fastidiosa in Europa è l’insetto Philaenus spumarius L.. Tuttavia, le sue capacità di dispersione sono ancora poco conosciute, nonostante sia un parametro chiave per la previsione della diffusione del batterio. Punto di partenza di questa analisi è stata, per l’appunto, la valutazione della dispersione di P. spumarius adulti in due diversi agroecosistemi in Italia: un uliveto in Puglia e un prato in Piemonte.

Nel corso di due anni sono stati quindi realizzati sette esperimenti, di cui tre nella regione meridionale e quattro in quella settentrionale. Le prove sperimentali hanno portato alla cattura di migliaia di esemplari di sputacchina che sono stati marcati con albumina, una proteina indispensabile per la loro successiva identificazione.


A questa fase sono seguiti il rilascio e ulteriori prove di ricattura a distanze predeterminate dai punti di rilascio. I dati di riconquista sono stati raggruppati separatamente per ciascun agroecosistema e utilizzati per stimare i chicchi di dispersione di P. spumarius nell’oliveto e nel prato. La stima del coefficiente di diffusione per l’insetto è risultato più alto nel prato che nell’oliveto. La distanza mediana dal punto di rilascio per 1 giorno di dispersione era di 26 m nell’oliveto e 35 m nel prato.


Sulla base del modello adoperato, è stato inoltre stimato che il 50% della popolazione di cimici è rimasto entro 200 m (98% entro 400 m) durante il periodo di 2 mesi di elevata abbondanza del vettore sulle olive in Puglia. La dispersione di P. spumarius si è quindi rivelata limitata a qualche centinaio di metri durante tutto l’anno, sebbene possa essere influenzata in larga misura dalla struttura dell’agroecosistema. In altri termini, la mobilità di questi vettori è significativamente superiore a quanto ipotizzato fino ad ora.

Ubicazione dei siti sperimentali MRR e layout schematico dei punti di campionamento in Piemonte (a: 2016, b: 2017) e Puglia (c: 2016, d: 2017). Le forme a stella rappresentano i punti di rilascio di P. spumarius adulti nei siti piemontesi e pugliesi.

Per chi volesse approfondire lo studio in questione, è possibile consultare l’intera pubblicazione, prodotta nell’ambito del Progetto POnTE del programma Horizon-2020, cliccando qui.

In definitiva, questo inedito sviluppo della ricerca, unito ai dati del monitoraggio, potrebbe rappresentare una nuova, importante tappa nella lotta contro Xylella fastidiosa. Nella speranza di poter tornare presto a rivedere tutti i nostri ulivi sani e in fiore.

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

 

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