Truffa da 13 milioni di euro alla Regione Puglia: 23 indagati, 6 ai domiciliari e sequestro beni per oltre 22 milioni. L’operazione, denominata “Leguleio”, nasce da una denuncia presentata nel maggio 2018 dal governatore della Puglia, Michele Emiliano.
I fatti riguardano compensi legali pagati dalla Regione per migliaia di contenziosi su indennizzi in agricoltura dal 2006 al 2019. Ad essere coinvolti nella vicenda sono in gran parte avvocati del Tribunale di Bari.
La Guardia di Finanza sta ora notificando un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di sei persone, tra le quali tre avvocati e una dipendente del Tribunale di Bari, e una misura interdittiva, nell’ambito di una indagine su presunte truffe alla Regione Puglia.
L’inchiesta, denominata “Leguleio”, nasce da una denuncia presentata nel maggio 2018 dal presidente della Regione, Michele Emiliano. Le misure sono state firmate dal gip Giovanni Abbattista su richiesta del pm Francesco Bretone e del procuratore di Bari facente funzioni Roberto Rossi. La Procura aveva chiesto 8 arresti in carcere. Agli atti ci sono intercettazioni telefoniche e ambientali, verbali di persone informate sui fatti, documenti acquisiti negli studi legali, a casa degli indagati e in Tribunale.
Tra i sei finiti ai domiciliari: l’avvocato Michele Primavera e il figlio Enrico Domenico, gli avvocati Oronzo Panebianco e Assunta Iorio, Oronzo Pedico, presidente della sede provinciale di Asso-Consum di Barletta e Giuliana Tarantini, cancelliera della sezione Esecuzioni Immobiliari del Tribunale di Bari. Misura interdittiva per l’avvocatessa Francesca Fiore. 23 in tutto gli indagati.
A capo della presunta associazione per delinquere che avrebbe orchestrato per più di un decennio truffe milionarie ai danni della Regione Puglia c’era, secondo la Procura di Bari, l’avvocato barese Michele Primavera.
“Con procure false o rilasciate in modo illegittimo” spesso tramite i patronati, i professionisti “intentavano migliaia di azioni giudiziali contro la Regione – si legge negli atti – per il recupero della indennità compensativa in agricoltura spettante agli agricoltori per gli anni 1989/1993, moltiplicandole con il ricorso all’abusivo frazionamento del credito”.
Inoltre, “per impedire alla Regione una efficace difesa in giudizio, tramite la creazione di falsi domicili, intentavano azioni legali in varie parti d’Italia ricominciando le azioni esecutive all’infinito”. Nelle sole annualità 2016-2018, gli inquirenti hanno calcolato 6.285 diverse procedure esecutive.
Il più stretto collaboratore di Michele Primavera, secondo le indagini della Gdf, era il collega Oronzo Panebianco. Oronzo Pedico, invece, presidente della sede provinciale di Asso-Consum di Barletta, “forniva i nomi degli agricoltori”, era cioè il “procacciatore del portafoglio-clienti” del gruppo per i territori di Foggia e dell’alta Murgia. L’avvocatessa Assunta Iorio “predisponeva gli atti di precetto e individuava luoghi e indirizzi per le false domiciliazioni”. Ognuno, secondo i magistrati, aveva un “ruolo ben determinato” con una precisa “ripartizione degli utili secondo percentuali prestabilite”.
Ilaria De Marinis
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