Piezodorus lituratus: come riconoscerlo

da Redazione FruitJournal.com

Si è conclusa martedì scorso (12 gennaio 2020) la 32° edizione del Forum di Medicina vegetale, l’evento targato Arptra e dedicato alla protezione delle piante che ha visto, tra gli altri, un contributo relativo ai danni da Piezodorus lituratus confusi con sintomi di cimice asiatica.

Dopo le due sessioni di dicembre l’evento digitale è quindi ritornato per l’ultimo, imperdibile appuntamento. Gli esperti hanno infatti calcato il palco virtuale offrendo agli oltre 800 partecipanti aggiornamenti e spunti inediti per il settore.

Strutturata in due parti, la terza sessione ha dapprima offerto un’analisi completa del nuovo PAN (Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari) nell’attuale scenario europeo con la relazione a quattro mani di Agostino Santomauro – dell’Osservatorio Fitosanitario Regione Puglia – e Floriano Mazzini – del Servizio Fitosanitario Regione Emilia-Romagna.

Nella seconda parte, invece, si è posta l’attenzione su alcune specifiche emergenze fitosanitarie.


Fra le tante relazioni, particolare curiosità è stata destata dall’approfondimento relativo ai danni da Piezodorus lituratus confusi con sintomi di Cimice Asiatica, a cura di Ilaria Laterza, ricercatrice presso il Dipartimento del Suolo, della Pianta, degli Alimenti dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.


Riportiamo di seguito il suo intervento.

Quest’anno sono stati segnalati danni insoliti da Piezodorus lituratus. Si tratta di un Pentatomidae segnalato da anni nell’agro pugliese, ma generalmente mai considerato dannoso per i frutticoltori. L’areale nel quale si sono svolte le osservazioni è quello della valle dell’Ofanto, al confine tra Puglia e Basilicata.

In rosso sono riportate le coordinate GPS dei luoghi in cui sono stati segnalati  danni ad opera di questo insetto.

L’areale in questione è già da qualche anno vocato alla peschicoltura. A confermarlo anche i dati Istat 2019 che indicano come circa il 50% della produzione di pesco e nettarine della Regione Puglia si concentri nella BAT (Barletta-Andria-Trani). Le segnalazioni di danni alle drupacee sono giunte a cavallo tra giugno e luglio 2020. In un primo momento, si temeva potesse trattarsi di cimice asiatica perché, come sappiamo, già dal 2016 è stata riscontrata la sua presenza in questi areali, ma senza particolari danni.

 


Dalle osservazioni di campo è emerso come questi adulti di pentatomidi, identificati come Piezodorus lituratus, si stessero alimentando dei frutti quasi maturi.
I danni riscontrati, in effetti, sono facilmente confondibili con quelli causati dalla cimice asiatica: deformazioni, ma anche formazioni di zone suberificate, nonché macchie grigiastre dovute alle alterazioni chimico-fisiche della saliva iniettata da parte dell’insetto che si sta alimentando.


Una maggiore incidenza del danno è però riscontrabile nelle zone più nascoste del frutto: nella parte coperta dalle foglie o tra un frutto e l’altro,dove l’insetto si rifugia per potersi alimentare con tranquillità.

Danni del genere inevitabilmente compromettono il prodotto da destinarsi sia al mercato fresco che alla trasformazione. Difatti, fra giugno e luglio 2020, la stima dei danni – in particolar modo sulle percoche raccolte, cultivar Romea e Villa Ada – ha riguardato ben il 5% del raccolto.


Morfologia

Nel dettaglio, è possibile individuare una serie di caratteri da prendere in considerazione per poter identificare il piezodorus evitando di confonderlo con altre cimici, fra cui anche la stessa cimice asiatica.

Gli adulti hanno il tipico aspetto di una cimice. La loro colorazione varia dal verde brillante al verde con qualche macchia rossastra. La costante, tra i principali caratteri distintivi, è proprio la punteggiatura nerastra diffusa su tutto il corpo.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è poi la presenza di una spina molto evidente tra il primo e il secondo sternite addominale. Elemento che ci permette di identificare il piezodoro al primo sguardo.

Un po’ come tutti i pentatomidi, la femmina dell’insetto in questione depone le sue uova in gruppi 10 o 20. Esse hanno la forma di un barilotto e sono di colore bianco con una doppia banda – collocata lateralmente – di colore grigio-nerastro. La colorazione variabile si mantiene anche negli stadi giovanili con neanidi di prima e di terza età più scuri rispetto alle neanidi di quarta età e alle ninfe, che invece sono per lo più di colore verde.

Differenze tra Piezodorus lituratus e Halyomorpha halys 

Mettendo a confronto il piezodorus con la halyomorpha si nota come in primo luogo vi siano differenze di colorazione sia negli adulti che negli stadi giovanili.
La cimice asiatica mostra un pattern marmorizzato che è invece assolutamente assente nel piezodoro.
Differenze di colorazione sono riscontrabili anche nelle uova: per la cimice asiatica risultano infatti più chiare, bianche, tendenti leggermente al giallo-verdino con l’avvicinarsi della schiusa.

Differenze tra Piezodorus lituratus e Nezara viridula

Un’altra specie potenzialmente dannosa in particolari contesti, soprattutto su colture ortive, è la Nezara viridula, nota come cimice verde degli orti.
In questo caso i caratteri da osservare sono in primo luogo la mancanza della punteggiatura nerastra e della spina mesosternatica. Anche con questo insetto è poi riscontrabile una differenza di colorazione fra gli stadi giovanili e tra le uova che, nel caso della nezara, vengono deposte in ovature molto più numerose.

 

Ilaria De Marinis
©fruitjournal.com

 

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