Drupacee e mandorle le colture principalmente colpite, 38.000 gli ettari danneggiati. Secondo Agroseguro, ammonta a 55 milioni di euro la stima dei danni delle gelate che hanno interessato la Spagna.
Il brusco colpo di coda invernale delle ultime settimane di marzo ha investito diverse aree agricole spagnole.
Stando a quanto riportato da Agroseguro, l’ente responsabile della gestione delle assicurazioni agricole in Spagna, “in totale l’area interessata è di circa 38.000 ettari assicurati, per lo più coltivati a mandorlo (16.400 ettari danneggiati), drupacee (12.535 ettari danneggiati) e uva da vino (4.140 ettari danneggiati)”.
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Al momento, sono oltre cento i professionisti a lavoro per la valutazione dei danni negli appezzamenti danneggiati. L’obiettivo è accelerare le perizie e, di conseguenza, il pagamento del risarcimento caso per caso.
“Le gelate che si verificano con l’inizio della primavera sono particolarmente dannose per le colture e sono diventate quasi una costante negli ultimi anni – ha infatti sottolineato l’ente assicurativo – questi fenomeni atmosferici sono coperti dal sistema assicurativo agricolo, ma per essere tutelati è importante aver aderito ai contratti assicurativi”.
Secondo le stime di Agroseguro, in Catalogna gli ettari colpiti sono 8.800. A essere danneggiati, principalmente alberi da frutto come pesco, pero, melo o albicocco, anche se i danni si estendono anche a mandorlo e uva da vino.
In Aragona, le colture più colpite sono pesche e mandorle, seguite da pere, mele e ciliegie.
Nel caso di Castilla-La Mancha, Agroseguro ha ricevuto sinistri per 11.800 ettari assicurati, con conseguenze particolarmente rilevanti sul mandorlo e in misura minore su pesche e albicocche.
Uva da vino, albicocche e prugne le colture colpite in Estremadura, dove si sono registrati danni in oltre 4.000 ettari assicurati. Mentre nelle province andaluse di Granada e Almeria le gelate hanno colpito principalmente i mandorli, interessando rispettivamente 1.690 e 500 ettari assicurati.
Nel frattempo, aumenta la preoccupazione anche per il Belpaese: dopo aver investito i frutteti del Sud Italia, il brusco calo delle temperature dei giorni scorsi ha interessato tutto il Centro-nord, dove pare aver danneggiato già il 75% della produzione.
Secondo CIA-Agricoltori Italiani, infatti, nei campi di Toscana, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte la lunga morsa del freddo ha stroncato ettari di frutteti e vigneti, piantagioni di orticole e mais. Danni che, secondo una prima stima, preannunciano tagli del 50-70% della produzione.
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Di qui l’appello di Dino Scanavino, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani: “Occorre, sul piano nazionale, spingere l’innovazione sul fronte degli strumenti di gestione del rischio che vanno adeguati prontamente ai cambiamenti climatici in atto, ma anche incentivare e aumentare il contributo a favore dell’assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante, già presente in alcuni Psr, utilizzando i fondi della nuova Pac”. “Il PNRR – ha concluso – guardi anche a questi eventi estremi e agli effetti drammatici che hanno sull’agricoltura che per affrontarli ha bisogno anche di innovazione e di risorse importanti da destinare a sistemi tecnologici di protezione delle colture”.
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Ilaria De Marinis
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