Il gelo non risparmia neppure il Sud Italia. A essere danneggiati dalle temperature sottozero delle scorse notti frutteti e vigneti di Puglia, Campania e Basilicata. Intanto, i comuni avviano la procedura per segnalare i danni.
La settimana appena conclusa ha messo a dura prova il comparto frutticolo italiano. Dopo l’allarme lanciato da Cia Agricoltori Italiani per le produzioni del Nord e Centro Italia colpite dal maltempo, è stata la volta del Sud.
Qui, il crollo della colonnina di mercurio sottozero rischia di compromettere i raccolti. L’assaggio di primavera con sole e alte temperature in vaste aree agricole del Meridione ha favorito un rapido risveglio della vegetazione sin da gennaio. Vegetazione che, proprio a causa dello stravolgimento climatico di questi giorni, risulta ora in gran parte bruciata dal gelo improvviso, con vere e proprie stalattiti di ghiaccio su ciliegi e mandorli in fiore.
Particolarmente critica risulta la situazione in Puglia, dove – riporta la Coldiretti regionale – le ondate di gelo hanno determinato effetti “devastanti sulle coltivazioni agricole per cui è stata attivata la richiesta di stato di calamità naturale”.
Dal Barese al Salento, le temperature minime sono scese sotto lo zero in tutte le zone vocate alla produzione di colture arboree della Puglia, con punte di meno 4-5 gradi centigradi nelle aree della Murgia. Tanto che nel Barese, a Terlizzi, per proteggere i raccolti sono stati accesi falò notturni per riscaldare i mandorli in fiore, mentre a Noci e Putignano è stata spruzzata acqua sui ciliegi per creare un velo protettivo contro il gelo.
–
Le gelate, però, non hanno risparmiato gli alberi in fiore e le piantine non protette nei vivai di Sammichele di Bari, dove il danno stimato sino ad ora sulle produzioni in campo è pari al 40%.
Stando al resoconto di Coldiretti Puglia, inoltre, “si contano danni sulle varietà precoci di ciliegie, le Bigarreau, a Conversano e a Gioia del Colle, sugli alberi da frutto come peschi, albicocchi e viti nella Bat a Barletta e Canosa, e su vigneti, frutteti, ortaggi e grani precoci in provincia di Foggia a Lucera, Biccari, Volturino, San Severo, Torremaggiore, Foggia, Orta Nova e Deliceto. Medesimo scenario in provincia di Brindisi, dove i vigneti hanno subito uno straordinario shock termico e risultano bruciati dal gelo”.
In Campania le problematiche maggiori si registrano per le produzioni di drupacee, orticole e pomodori da industria delle province di Caserta e Napoli.
Particolarmente grave appare la situazione nel basso casertano, dove Coldiretti stima il coinvolgimento di 1.500 ettari di terreno, di cui il 40% colpito dal gelo. Il danno per ettaro è calcolato in circa duemila euro. Pertanto il danno totale si aggirerebbe solo nel casertano a 1,2 milioni di euro. Secondo una prima stima di Confagricoltura Napoli i danni sarebbero nell’ordine di alcuni milioni di euro, in particolare per frutticoltura, orticoltura e viticoltura, causati da temperature che hanno raggiunto i -3 gradi Celsius, nella notte tra il 7 e l’8 aprile, nei comuni a Nord di Napoli.
Duramente compromessa anche la produzione lucana. In Basilicata, infatti, sono stati segnalati danni cospicui nei frutteti in campo aperto, con situazioni particolarmente critiche in contrada Ischia di Montalbano dove il gelo ha fatto tabula rasa delle produzioni. Altrettanto critico il quadro registrato anche negli areali compresi tra Montalbano Jonico e Tursi. “Abbiamo chiesto all’assessorato all’Agricoltura e al dipartimento Agricoltura di attivare le procedure di verifica dei danni – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Basilicata, Francesco Paolo Battifarano – ci segnalano danni dal Metapontino e dal Vulture su orticole, frutteti, vigneti e altre colture”.
–
Intanto, per fronteggiare l’emergenza gelate è stata avviata la procedura per le segnalazioni per l’evento che ha interessato le diverse regioni italiane il 7 e l’8 aprile. Le segnalazioni potranno essere presentate fino alle ore 24:00 del 30 aprile 2021.
Quelle pervenute potranno consentire alla Regione di richiedere al Ministero una misura di intervento in deroga alla normativa vigente, ovvero il D.Lgs. 102/2004, che prevede l’attuazione di interventi compensativi a sostegno delle aziende agricole colpite da calamità naturali, avversità atmosferiche e altri eventi catastrofici.
In base al citato D.Lgs 102/2004 le aziende agricole possono beneficiare degli interventi compensativi a condizione che l’evento climatico non rientri in una delle fattispecie assicurabili al mercato agevolato, previste nel Piano assicurativo agricolo nazionale e che abbiano subito danni superiori al 30 per cento della Produzione Lorda Vendibile aziendale complessiva (Plv). Il piano assicurativo attualmente in vigore prevede infatti la possibilità di assicurarsi sul mercato agevolato verso i danni subiti dalle produzioni vegetali a seguito di eventi meteorici come siccità o gelate.
Per tutti coloro non coperti dalle assicurazioni agevolate la Regione richiederà il riconoscimento di calamità da parte del Ministero. Questo potrà consentire, oltre a un minimo ristoro, la proroga delle scadenza delle rate delle operazioni di credito agrario, di esercizio, di miglioramento e di credito ordinario, nonché l’esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali.
In ogni caso, per una stime certa dei danni riportari bisognerà attendere. Il rischio è di perdere gran parte della produzione garantita da regioni strategiche per il comparto frutticolo nazionale come Puglia, Basilicata e Campania.
–
Ilaria De Marinis
©fruitjournal.com
–