Emergenza gelate: il racconto dei produttori pugliesi

da Redazione FruitJournal.com

L’ultima ondata di gelo che ha investito il Bel Paese non ha risparmiato la Puglia, dove gli addetti ai lavori sono adesso chiamati a stimare danni e perdite per i frutteti.

Sul tema abbiamo intervistato il produttore di nettarine, ciliegie e uva da tavola Pasquale Schiavone che – a causa delle gelate – ha perso buona parte della produzione. L’azienda sorge in agro di Foggia e produce ciliegie delle varietà Bigarreau e Ferrovia, nettarine della varietà Big Bang e uva da tavola della varietà Italia.

Accogliendo l’invito lanciato qualche giorno fa da Fruit Journal, Schiavone ha inviato alcune fotografie dei frutti bruciati dal gelo nei suoi terreni, raccontandoci la sua esperienza.

“Per quanto riguarda l’uva da tavola – racconta – un buon 30% può dirsi perduto, essendo i primi frutti già germogliati”. Eppure, la percentuale delle perdite non è nemmeno la peggiore, rispetto ai danni registrati per le altre colture.

“La situazione è decisamente più grave per ciliegie e nettarine – spiega – in questi casi i frutti sono stati del tutto bruciati dal gelo, con perdite quasi del 90%”.

“Purtroppo le temperature da noi sono scese a -4°C e c’è stato poco da fare”, continua il produttore. “Bisogna poi considerare che per l’uva da tavola i danni si potrebbero manifestare anche in un secondo momento, nel corso della fase di germogliamento”.

Il quadro è simile per tutte le aziende foggiane: “A essere danneggiati dalle basse temperature delle scorse notti sono stati frutteti e vigneti di tutta la zona – conclude il produttore – da Cerignola a San Ferdinando, il maltempo ha interessato un po’ tutta la provincia di Foggia, a macchia di leopardo, secondo le diverse variazioni di altitudine”.

Come segnalato da Coldiretti Puglia, infatti, dal Barese al Salento, le temperature minime sono scese sotto lo zero in tutte le zone vocate alla produzione di colture arboree della Puglia, con punte di meno 4-5 gradi centigradi nelle aree della Murgia. Tanto che in diverse aree produttive sono stati accesi falò notturni al fine di riscaldare e proteggere i raccolti.

Complessivamente, si  legge nel report dell’associazione regionale, nella provincia di Foggia, “il bilancio parla del 100% di danno per i vigneti a spalliera, del 50% sotto i tendoni e di una perdita del 50% sui frutteti, oltre alla compromissione degli ortaggi e dei grani precoci”.

Autore: Ilaria De Marinis
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