Sardegna: al via misure di recupero per il comparto olivicolo

Filiera Olivicola Sardegna ha deliberato la promozione di azioni a favore del comparto duramente colpito dagli incendi

da Redazione FruitJournal.com
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Dopo l’incendio che ha devastato la costa ovest della Sardegna, lasciando scheletri di ulivi per tutta l’Isola, al via le misure di emergenza per salvare quel che resta di un comparto duramente colpito.

Sono centinaia gli ulivi, secolari e non, travolti dalle fiamme. Per far fronte alle gravi perdite, il consiglio di amministrazione di Filiera Olivicola Sardegna ha deliberato di promuovere misure a favore del recupero dell’olivicoltura.

Riunitosi d’urgenza, il consiglio di amministrazione di Filiera Olivicola Sardegna ha analizzato la grave situazione causata dall’incendio che ha colpito in particolare il territorio del Montiferru. I rappresentanti territoriali hanno illustrato i danni causati dall’incendio agli oliveti, in modo particolare quelli del territorio di Cuglieri, dove è andato distrutto il 95% degli stessi.

Dopo ampia discussione, il direttivo della Filiera Olivicola Sardegna ha quindi deliberato di promuovere misure di recupero dell’olivicoltura del Montiferru.

Quest’ultimo, infatti, è un territorio ad alta vocazione tradizionalmente olivicola e produttrice di oli extravergini di altissima qualità. Tra le misure previste, l’avvio di una pubblica sottoscrizione per raccogliere fondi a favore del recupero e dell’impianto di oliveti nel territorio in questione. Il ricavato della sottoscrizione sarà devoluto al comune di Cuglieri, affinché sia concesso un minimo contributo economico a favore dei proprietari degli olivi non danneggiati irreversibilmente, per poter eseguire una loro potatura e il reinnesto del pollone del pedale. Accanto a questo, inoltre, è prevista la donazione di 1000 giovani piante di olivo della cultivar Bosana al comune di Cuglieri. Una misura destinata a chi ha perso irreversibilmente i propri olivi. Inoltre, la Filiera Olivicola Sarda ha garantito piena disponibilità con propri tecnici e operatori esperti in olivicoltura per eseguire, a proprie spese, tutte le operazioni agronomiche necessarie per la ripresa vegetativa dell’Olivo Millenario di Cuglieri, previo accordo con le autorità pubbliche locali.

“Con questo spirito – si legge nel comunicato diffuso dall’organismo – la Filiera Olivicola Sarda intende dare il proprio contributo per la rinascita economica e ambientale di un territorio importante della Sardegna e in particolare per la coltura olivicola”.

Così, mentre si spengono gli ultimi focolai, in Sardegna si inizia a fare i conti con le conseguenze dell’incendio che ha devastato la costa ovest dell’Isola, con danni da un miliardo di euro.

Sono 20000, infatti, gli ettari di territorio andati in fumo e tra questi non mancano quelli un tempo destinati alla coltivazione dell’ulivo.

Basti pensare all’oleastro di Tanca Manna, tra gli esemplari più belli e caratteristici, simbolo della comunità di Cuglieri, ma anche di tutta la Sardegna. Di quel gigante secolare oggi restano misere spoglie e pochi monconi anneriti, nonché un tratto della base, salvato in extremis dall’intervento dei vigili del fuoco. Un intervento forse provvidenziale perché potrebbe aver assicurato le premesse per originare un nuovo pollone. Purtroppo, però, migliaia di esemplari degli oliveti storici delle colline che si affacciavano sul mare sono stati inceneriti o fortemente danneggiati. Un danno economico, ambientale e paesaggistico ancora difficile da quantificare, ma che si spera di poter arginare il più possibile. D’altra parte, interventi accurati, immediati, di potatura e rimodellazione – considerando la straordinaria vitalità e resilienza degli olivi – possono assicurarne la sopravvivenza e, in qualche caso, una vera e propria rinascita.

Ilaria De Marinis
©fruitjournal.com

 

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