Impianto di un frutteto: come progettare?

Dai costi di realizzazione al contesto territoriale e dal suolo al clima: con i tecnici di Floema Consulting vediamo come progettare l'impianto di un frutteto

da Redazione FruitJournal.com
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Quali aspetti considerare nel progettare l’impianto di un frutteto? Dai costi di realizzazione al contesto territoriale, dalle caratteristiche chimico-fisiche alle esigenze pedoclimatiche: con i tecnici dello studio agronomico Floema Consulting approfondiamo la questione su come fare un frutteto.

Progettare oggi l’impianto di un frutteto professionale significa prendere in esame diversi aspetti.

Un insieme di variabili che deve essere coordinato e diretto da tecnici specializzati, sia in fase di realizzazione, sia nel corso della gestione. Approfondiamo la questione riproponendo l’articolo a cura dei tecnici dello studio agronomico Floema Consulting pubblicata sul n.1/2020 della nostra rivista.

Per piantare un frutteto moderno è necessario tenere in considerazione alcuni importanti aspetti legati ai costi di realizzazione e di gestione, nonché al contesto territoriale e alle caratteristiche pedoclimatiche del sito di impianto prescelto. Fortunatamente, oggi, l’ausilio di sistemi informatici e tecnologici permette di monitorare e ottimizzare importanti fattori (luce, temperatura, disponibilità di elementi nutritivi e acqua) che influenzano i processi fisiologici e biologici del frutteto per coltivare piante da frutto in maniera consapevole.

Sito di impianto

È di fondamentale importanza la valutazione degli elementi che definiscono come piantare un frutteto e che caratterizzano il sito del nuovo impianto, poiché esso influenza gli aspetti produttivi e gestionali nel breve e lungo periodo.

Un frutteto, perché sia economicamente sostenibile, deve essere realizzato in areali le cui caratteristiche pedo-climatiche, socio-economiche e fitosanitarie siano particolarmente vocate.

Vincoli

Prima di passare alla fase progettuale di un nuovo impianto è necessario valutare la presenza di eventuali vincoli paesaggistici sul terreno in oggetto. Appartengono a questa categoria interventi di miglioramento fondiario di grandi estensioni che possono incidere sulla morfologia e sull’assetto idrogeologico con l’inserimento di elementi di artificiosità e cambiamento delle geometrie originari.
Gli strumenti a disposizione per verificare i vincoli ambientali sono:

  • Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), strumento che tutela, valorizza, recupera e riqualifica i paesaggi regionali;
  • Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), che migliora il regime idraulico e la stabilità geomorfologica necessaria a ridurre gli attuali livelli di pericolosità e consente uno sviluppo sostenibile del territorio nel rispetto degli assetti naturali, delle loro tendenze evolutive e delle potenzialità d’uso;
  • Rete Natura 2000 (regolamento di attuazione della Direttiva della Comunità Europea Habitat) che tutela gli habitat naturali e seminaturali, flora e fauna selvatica distinguendo tre zone: SIC (Siti d’Interesse Comunitario, ZSC (Zone Speciali di conservazione) e ZPS (Zone di Protezione Speciale).

Orografia ed esposizione del terreno

Un frutteto può essere realizzato su terreni sia pianeggianti che collinari, a patto che la pendenza di questi ultimi non superi il 15-25%, così da consentire un’ottimale movimentazione delle macchine per l’esecuzione delle pratiche colturali; con pendenze superiori, si deve prevedere l’utilizzo di trattori a cingoli.
Quella a sud è l’esposizione maggiormente consigliata, poiché assicura un’ottimale illuminazione, così come quella sud-est e sud-ovest, che garantisce un ottimale sviluppo delle piante.

L’esposizione a nord dovrebbe essere evitata, perché determina una ridotta disponibilità di luce compromettendo lo sviluppo vegeto-produttivo dell’impianto.

Caratteristiche climatiche

Il clima è considerato la variabile più importante delle produzioni in agricoltura, ma soprattutto nel coltivare un frutteto. Per poter effettuare un corretto studio di pre-impianto è necessario consultare le serie storiche delle capannine metereologiche più vicine al luogo di realizzazione del frutteto. Questo ci consente di valutare la vocazionalità climatica di un territorio. Le sue principali componenti sono la temperatura, le precipitazioni, l’umidità, la ventosità, la frequenza delle grandinate e l’intensità luminosa.

Esigenze pedologiche

Per la corretta progettazione di un nuovo impianto bisogna tenere in considerazione le caratteristiche del terreno. Esse, infatti, influenzano in modo rilevante i risultati produttivi ed economici che si potranno ottenere dalla futura coltura. Per valutare il terreno si possono considerare il profilo, le analisi e la preparazione del suolo, nonché le analisi fitopatologiche.

Profilo del suolo

Nonostante la parte di terreno maggiormente esplorata dalle radici assorbenti si aggiri intorno ai 40-50 cm, è opportuno effettuare dei saggi tramite lo scavo di trincee di circa 1 m di profondità. Tali carotaggi devono essere eseguiti in diversi punti in funzione dell’esame visivo effettuato durante il sopralluogo tenendo conto che si possono avere elevata variabilità e sostanziali cambiamenti anche a brevi distanze. Questo consente di rilevare la presenza di fattori limitanti intrinseci alla natura del suolo come la presenza di rocce, banchi salini, di carbonati, cambio di tessitura o eventuali compattamenti dovuti all’attività umana e che potrebbero irrimediabilmente pregiudicare l’ottimale sviluppo dell’apparato radicale.

Caratteristiche chimico-fisiche

Attraverso le analisi del terreno è possibile caratterizzare il suolo dal punto di vista chimico-fisico. Parametri chimici (conducibilità elettrica, pH, capacità di scambio cationico, percentuale di sostanza organica, contenuto di ogni singolo elemento nutritivo) e fisici (tessitura) permetteranno al tecnico e all’imprenditore di fare scelte più ponderate, basate su dati analitici.

Questi dati possono essere inseriti all’interno del sistema informatico GIS (Geographic Information System) che permette di produrre mappe di fertilità partendo dalle analisi chimico-fisiche del terreno, da punti georeferenziati.

Mediante questo sistema si studia la composizione del suolo e la disponibilità di ogni elemento nutritivo dell’area d’interesse.
La conoscenza di come cambiano le variabili nutrizionali della coltivazione (fertilità del terreno, stato nutrizionale della pianta) permette di prendere decisioni in modo più razionale, consentendo una gestione della coltivazione più efficiente e sostenibile.

impianto di un frutteto

Esempio di mappa prodotta con tecnologia GIS per valutare la fertilità del suolo.

La scelta della specie e della varietà che si vuole impiantare è funzione dell’interpretazione delle analisi e di tutti i parametri rilevati, in quanto potrebbero evidenziare concentrazioni limitanti per la coltura, in particolare di conducibilità elettrica, cloruri, sodio, calcare totale e pH.

Ad esempio sono stati effettuati diversi studi che evidenziano una correlazione diretta tra l’aumento della conducibilità elettrica e la riduzione di produzione.

Analisi fitopatologiche

È opportuno in fase preliminare effettuare il sopralluogo in presenza dell’eventuale coltura precedente o anche della flora spontanea. Questo consente al tecnico di rilevare la presenza, tramite esame visivo, di eventuali sintomatologie riconducibili a patogeni tellurici. Le analisi di laboratorio consentono di avere una conferma scientifica sulla presenza di patogeni terricoli, quali ad esempio agenti di tracheomicosi (Verticillium spp. o Fusarium spp.) o marciumi radicali (Armillaria spp. o Phytophthora spp.) che possono compromettere lo stato sanitario delle piante con ripercussione sulla produttività delle stesse. Nel caso in cui l’esito dovesse essere positivo e la specie da impiantare fosse sensibile al patogeno riscontrato, la via più conservativa da seguire è quella di evitare l’impianto nella zona infetta, magari adottando la pratica della rotazione colturale con specie non ospiti (come le graminacee).

Il problema reale è che alcuni dei patogeni sopra citati presentano corpi di resistenza persistenti nell’arco degli anni che potrebbero comunque precludere il buon esito della coltivazione. Un’altra soluzione è quella di impiantare, se esistenti, portainnesti o varietà (se auto radicate) geneticamente resistenti o tolleranti rispetto a tali patogeni.

Lavorazione e preparazione del terreno

I lavori di preparazione del suolo, propedeutici al nuovo impianto di un frutteto devono mirare alla salvaguardia e al miglioramento della fertilità e devono tendere a prevenire fenomeni di erosione o impoverimento del suolo. Inizialmente il terreno deve essere liberato dai residui vegetali delle coltivazioni precedenti, soprattutto delle ceppaie e delle radici più grandi per mezzo di pale meccaniche, ruspe ed escavatori. Nel caso siano presenti pietre è consigliato lo spietramento tramite l’utilizzo di pale a griglia con l’aiuto di carrelloni. In alternativa, valutando in modo oculato il rapporto costi-benefici, si può effettuare la frantumazione della roccia tramite l’utilizzo di apposite ruote trainate da trattrici ad alta potenza.
Nonostante l’agronomia imponga un orientamento dei filari preferibilmente nord-sud, è la pendenza il primo fattore a determinare le scelte impiantistiche.
È opportuno effettuare una lavorazione profonda tramite ripper per favorire la fuoriuscita di eventuali residui radicali più profondi, nonché aumentare anche il drenaggio e l’ossigenazione del terreno senza rivoltarlo per non riportare in superficie gli strati meno fertili. È preferibile effettuare tali lavorazioni profonde nel periodo che precede la stagione autunnale caratterizzata da abbondanti piogge e abbassamenti termici.

Specie e varietà

La scelta della specie e della varietà da utilizzare per la realizzazione di un nuovo impianto deve essere il frutto di un attento studio preliminare di fattibilità. Si devono evitare errori che potrebbero avere ripercussioni sulla quantità e qualità della produzione, o addirittura compromettere l’investimento stesso.
I criteri principali da tenere in considerazione sono:

  • le caratteristiche climatiche dell’areale in oggetto (temperature massime e minime, umidità relativa, piovosità);
    produzioni abbondanti e costanti nel tempo;
  • resistenza alle avversità pedo-climatiche (salinità del terreno e dell’acqua d’irrigazione, siccità, gelate) e la sensibilità ai patogeni ed ai fitofagi endemici dell’areale in questione;
  • il vigore, ovvero la capacità di crescita della varietà, e l’habitus vegetativo, che indica la modalità di crescita della chioma (in genere, i genotipi poco vigorosi hanno un’elevata tendenza alla fruttificazione ed entrano in produzione prima di quelli molto vigorosi);
  • predisposizione alla meccanizzazione delle operazioni colturali (in particolar modo per la raccolta);
  • l’obiettivo produttivo-commerciale e il metodo di coltivazione (convenzionale, integrato, biologico);
  • provenienza del materiale vegetale utilizzato che deve essere certificato proveniente da vivai autorizzati.

La progettazione di precisione

Attraverso diversi strumenti di precisione quali GPS, droni e software applicativi come AutoCAD e GIS è possibile realizzare studi di fattibilità, calcolo preciso dei costi, elaborati tecnici di progettazione e assistenza in fase di realizzazione tali da rispondere ad ogni singola esigenza dell’azienda moderna.
La progettazione permette di ridurre il personale impiegato e di ottimizzare la manodopera e i tempi di esecuzione e consente il picchettamento di precisione senza l’impiego di cordella metrica rivelandosi fondamentale in appezzamenti irregolari. Questo approccio agevola sia la piantumazione manuale che quella meccanizzata in modo rapido ed efficiente. Infine, la progettazione permette di velocizzare le operazioni di tracciamento, posa in opera di pali, ancoraggi e piante, di realizzazione dell’impianto irriguo. Il risultato è una riduzione anche del 50% i costi e i tempi di esecuzione.

Fasi della progettazione

In generale la progettazione di un impianto frutticolo può essere distinta in tre fasi principali.
La prima fase comprende un sopralluogo preliminare che consente di avere un’idea dello stato dei luoghi. Successivamente si effettua il rilievo del campo. In particolare, attraverso i sistemi GPS, è possibile rilevare i confini reali dell’appezzamento oltre che gli eventuali ingombri (ad esempio edifici, pali, tralicci, pozzi) che potrebbero interferire con la disposizione dei filari e fungere da ostacoli alla movimentazione delle macchine agricole. In tal modo è possibile ottenere la superficie netta utilizzabile per la realizzazione dell’impianto sulla quale si svilupperà il progetto grafico.

Nella seconda fase a partire dai punti georeferenziati, si passa all’ideazione del progetto vero e proprio per mezzo di software come AutoCAD (programma di disegno tecnico assistito dal computer).

Questo consente di prevedere la disposizione e l’orientamento dei filari, oltre che di rispettare le distanze minime dai confini adiacenti; permette, inoltre, di effettuare il conteggio, in maniera precisa e dettagliata, di tutto il materiale necessario per la realizzazione del frutteto e dell’impianto irriguo (numero di piante, metri lineari per l’impianto irriguo e, nel caso di impianti in cui è prevista la struttura, numero di pali, di tiranti, metri lineari di filo), consentendo anche di effettuare un calcolo previsionale dei costi.

L’ultimo step è quello del picchettamento che, nel caso di trapianto da effettuare a mano, consiste nell’ individuazione della posizione di tutti i filari e, lungo questi, di tutti i punti dove dovranno essere collocate le piante ed, eventualmente, la struttura di sostegno dell’impianto. Nel caso il trapianto sia da effettuare per mezzo della macchina trapiantatrice, dotate anch’esse di sistema GPS, è sufficiente segnare in campo un solo filare di riferimento.

Conclusioni

In conclusione, la progettazione di un impianto arboreo moderno non può prescindere dallo studio e dalla valutazione degli aspetti legati ai costi di realizzazione e di gestione, del contesto territoriale. Questo consente una valutazione oculata dei vari lavori che è necessario svolgere e delle spese da sostenere.

 

 

A cura di: Stefano Marullo e Lucrezia Manfredi
©fruitjournal.com

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