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- Nell’ambito dei finanziamenti previsti per fronteggiare l’emergenza Covid, accanto agli impieghi per circa 1,2 miliardi di euro garantiti da Ismea, verranno erogate risorse per oltre 3,5 miliardi.
- Stando a quanto riportato dal quotidiano, le regioni che hanno avviato il maggior numero di operazioni agricole con il Fondo di garanzia sono Lombardia e Veneto, con oltre 2.700 pratiche ciascuna.
Erogati 4,7 miliardi in garanzie per il credito all’agricoltura: si tratta di risorse ottenute dall’apertura anche alle imprese agricole del Fondo di garanzia per le Pmi gestito dal Mediocredito Centrale che si vanno ad aggiungere a quelle di Ismea.
Nell’ambito dei finanziamenti previsti per fronteggiare l’emergenza Covid, accanto agli impieghi per circa 1,2 miliardi di euro garantiti da Ismea, verranno erogate risorse per oltre 3,5 miliardi.
Secondo i dati forniti in esclusiva al Sole 24 Ore, all’interno delle 2.257.330 operazioni totali accolte da Mediocredito Centrale (2.275.796 quelle presentate) a favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti, per un importo di quasi 179 miliardi di euro, le richieste presentate dalle imprese agricole sono state 23.035, di cui l’80,5% già erogate.
Come spiegato da Maria Cristina D’Arienzo, responsabile Ufficio Credito di Confagricoltura, sulle pagine del Sole 24 Ore, “In tanti hanno apprezzato la possibilità offerta dal decreto di disporre di liquidità immediata, con garanzia diretta al 100% , scesa al 90% dal 1° luglio per le operazioni fino a 30mila euro”.
Una modalità che ha totalizzato operazioni per 178 milioni di euro. Le imprese agricole e della pesca hanno veicolato le richieste di liquidità – tramite istituti bancari – anche ad Ismea, che al 25 giugno aveva concesso garanzie su erogazioni per 1,2 miliardi di euro, di cui 770 milioni di euro per liquidità.
E in merito alla rinegoziazione prevista dal decreto con l’aggiunta di un 25% di debito residuo, D’Arienzo aggiunge: “Il tema della rinegoziazione è prioritario e il Governo dovrebbe rendere la misura strutturale, per dare fiducia e prospettive alle imprese”.
Stando a quanto riportato dal quotidiano, le regioni che hanno avviato il maggior numero di operazioni agricole con il Fondo di garanzia sono Lombardia e Veneto, con oltre 2.700 pratiche ciascuna.
Seguono Piemonte con circa 2.400, Toscana ed Emilia-Romagna con poco più di 2mila ciascuna e poi Sicilia, Puglia, Lazio, Campania e Marche. Le altre rimangono tutte sotto le mille pratiche. Il finanziamento medio richiesto si aggira sui 155mila euro, mentre sul fronte degli importi complessivi dei finanziamenti, le maggiori richieste sono arrivate da Veneto (572 milioni di euro), Lombardia (519 milioni), Emilia-Romagna (471 milioni) e Toscana.
“La palma dell’istituto di credito più operativo – fa presente il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) – spetta a Intesa Sanpaolo con circa 668 milioni di euro di pratiche istruite, con un valore medio di 153mila euro per ogni pratica, che da sola rappresenta il 20% del totale finanziato. Seconda Unicredit (318 milioni di euro e 1.814 pratiche), terzo il Banco BPM (369 mln e 1.788 pratiche): ben 378 gli istituti coinvolti”.
“L’Ente vigilato dal Mipaaf, infine, è riuscito a ottenere dall’Ue l’estensione della durata dei finanziamenti sino a 10 anni – prosegue il deputato – il ‘Progetto Credito’ continua con l’intento di affiancare il lavoro di rilancio post-Covid portato avanti dal comparto agricolo e alimentare italiano”.
E conclude: “Quando abbiamo introdotto la norma nel Cura Italia auspicavamo che si fosse in grado di rispondere alle richieste del mondo agricolo, aggravate dall’emergenza sanitaria. Oggi stiamo lavorando per rendere strutturale l’accesso diretto al Fondo di garanzia, proiettandoci oltre la pandemia”.
Ilaria De Marinis
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