Indice
- L’agricoltura, oltre a essere uno dei settori più competitivi in Europa, rappresenta il principale utilizzatore delle risorse idriche.
- Il riutilizzo di risorse non convenzionali impone di prendere in considerazione alcuni aspetti critici.
- La tecnologia del progetto DESERT valuterà la possibilità di risparmiare risorse energetiche mediante il riuso di nutrienti e utilizzando l’energia solare per affinare le acque non convenzionali.
- Il progetto consentirà inoltre di valorizzare i risultati di altri progetti di ricerca sul riutilizzo di acque non convenzionali a fini irrigui, condotti in precedenza presso il DISAAT dell’Università di Bari e presso il CREA-SCA.
- A tal fine, con la collaborazione dei partners CEBAS e Novedades (Spagna), CREA-SCA (Italia) e ULG (Belgio), saranno implementati diversi obiettivi.
Obiettivi del progetto DESERT, fornire una valida soluzione alternativa al problema della scarsità idrica e incrementare la qualità delle acque.
L’agricoltura, oltre a essere uno dei settori più competitivi in Europa, rappresenta il principale utilizzatore delle risorse idriche.
Circa il 46% della popolazione vive in luoghi (circa nove paesi europei) con problemi di carenza idrica (EEA, 2009).
Tuttavia, oltre al problema della carenza idrica, esiste anche un problema di degradazione della qualità delle acque superficiali e dei corpi idrici sotterranei che sta ricevendo un’attenzione crescente anche a causa dell’eccessivo uso di fertilizzanti minerali in agricoltura. Le regioni che devono affrontare problemi di scarsità idrica necessitano pertanto di approcci innovativi che possano fornire valide soluzioni alternative. Tra queste, l’uso di risorse idriche non convenzionali in agricoltura si inquadra come componente di una strategia efficace di conservazione di tale risorsa.
Il riutilizzo di risorse non convenzionali impone di prendere in considerazione alcuni aspetti critici.
In molte regioni, queste risorse contengono nutrienti essenziali, importanti per la crescita delle colture. Ma anche sali, ioni tossici e composti che possono accumularsi nel suolo e nei tessuti delle specie coltivate, compromettendo la qualità dei suoli e causando danni alle produzioni. Tecnologie efficaci per la riduzione della concentrazione dei sali all’interno delle acque e per il monitoraggio della concentrazione dei nutrienti, da prendere in considerazione all’interno dei piani di concimazione, rappresentano un punto cruciale per consentire il riuso in agricoltura. Il progetto, con la partecipazione di partner italiani, spagnoli e belgi, propone un sistema innovativo di desalinizzazione e di monitoraggio in continuo della qualità delle acque e del contenuto in nutrienti. L’efficacia di queste soluzioni sarà testata valutandone la sostenibilità sia da un punto di vista energetico, economico e ambientale.
La tecnologia del progetto DESERT valuterà la possibilità di risparmiare risorse energetiche mediante il riuso di nutrienti e utilizzando l’energia solare per affinare le acque non convenzionali.
Il valore economico dell’acqua, considerata come una risorsa non rinnovabile, sarà valutato combinando le caratteristiche (chimico-fisiche) di acqua e suolo. Saranno poi analizzati i dati relativi al clima (precipitazione e temperature) e agli indicatori di impatto ambientale ed efficienza energetica all’interno del modello. L’obiettivo generale del progetto di ricerca è quello di sviluppare e sperimentare innovazioni sostenibili, tecnologiche e gestionali, che promuovano sul territorio, regionale, nazionale e internazionale, il riuso irriguo di acque non convenzionali in agricoltura.
Prototipo DESERT.
La diffusione di tale pratica avverrà attraverso l’utilizzo di tecnologie che consentiranno di mettere a disposizione acque idonee per l’irrigazione. Il tutto evitando eventuali danni che l’uso indiscriminato di tale risorsa potrebbe causare sia a livello agronomico che ambientale, compromettendone l’efficace riutilizzo a lungo termine. Le innovazioni proposte vanno dalla sperimentazione di tecnologie sostenibili aventi il fine di ottimizzare la gestione, alla definizione di protocolli per il calcolo di indici sintetici di qualità del suolo, fino alla verifica dell’efficacia di un sistema innovativo di monitoraggio in continuo delle acque a fini irrigui. La maggiore disponibilità idrica, derivante da fonti alternative, da un lato scoraggerebbe lo sfruttamento non controllato, e conseguente deterioramento delle risorse idriche sotto superficiali. Dall’altro consentirebbe di ridurre sensibilmente l’inquinamento di corpi idrici conseguente allo sversamento di acque reflue caratterizzate da elevato carico microbiologico e dalla presenza di sostanze potenzialmente ecotossiche.
Il progetto consentirà inoltre di valorizzare i risultati di altri progetti di ricerca sul riutilizzo di acque non convenzionali a fini irrigui, condotti in precedenza presso il DISAAT dell’Università di Bari e presso il CREA-SCA.
Tra questi, il progetto In. Te.R.R.A. (PON REC 01_01480).Caratteristiche e prestazioni da realizzare.
Mandorlo irrigato con acque reflue urbane affinate con la tecnologia DESERT.
Lo scopo principale del progetto DESERT è quello di creare un innovativo concetto di “smart agriculture” combinando tecnologie sostenibili di trattamento e monitoraggio delle acque, calibrate in funzione di ogni areale agricolo (condizioni pedo-climatiche, tipo di risorsa idrica, sistema colturale, tipologia aziendale e normativa vigente).
A tal fine, con la collaborazione dei partners CEBAS e Novedades (Spagna), CREA-SCA (Italia) e ULG (Belgio), saranno implementati diversi obiettivi.
- Integrare in un unico modulo ad alta efficienza energetica, due moduli (HidroNIC-Desal e HidroNIC-Fert) per la desalinizzazione e la fertirrigazione in due paesi rappresentativi del Mediterraneo -Spagna e Italia- (UNIBA e CEBAS);
- Sviluppare un sistema innovativo da con-figurare con il sistema HidroNICFert, basato su un hardware e sensori a basso costo per il monitoraggio in tempo reale della qualità delle acque in modo tale da ottimizzare la quantità di acqua e fertilizzanti da distribuire in campo; inoltre, un software con funzione di supporto decisionale aiuterà gli agricoltori nella gestione dell’irrigazione e della fertilizzazione con l’obiettivo di salvaguardare la qualità delle produzioni (UNIBA);
- Monitorare e valutare a medio-termine l’evoluzione dello stato nutrizionale delle colture, la quantità e la qualità dei frutti in modo tale da ottimizzare il fabbisogno irriguo e nutritivo, nell’ottica di un risparmio energetico a livello aziendale (UNIBA, CREA, CEBAS);
- Mettere a punto protocolli metodologici standardizzati per il calcolo di indici sintetici di qualità del suolo (soil quality indices – SQIs) e monitorarne la variazione, al fine di valutare la sostenibilità ambientale dei sistemi confrontati (CREA);
- Modellizzare il valore economico dell’acqua irrigua combinando fattori fisici, chimici ed ambientali sino ad ottenere la “water-crop production function” (ULG).
Autori: Vivaldi G. A., Salcedo F. P., Camposeo S.Dipart. di Scienze Agro Ambientali e Territoriali (DiSAAT)Università degli Studi di Bari Aldo Moro
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