Xylella fastidiosa: una sintesi delle modalità di controllo e gestione

da Redazione FruitJournal.com
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La storia della Xylella fastidiosa e di tutte le modalità di controllo e gestione della malattia in un’unica rassegna. Questo il lavoro realizzato da un team di ricercatori sostenuto dal programma di ricerca e innovazione dell’Unione Europea Horizon 2020.

Era il 2013 quando, per la prima volta, si segnalò la presenza di Xylella fastidiosa nella Penisola salentina. Da allora la situazione si è aggravata, fino a portare all’attuazione di misure europee e nazionali volte a ridurre la diffusione del patogeno e la associata sindrome del declino rapido dell’olivo.

Un recente studio, condotto da un team di ricercatori, ha riassunto i tentativi finora condotti per contrastare l’epidemia da Xylella fastidiosa.

Per poi approfondire le prospettive per una migliore gestione di questa grave minaccia, che pone interrogativi allarmanti per il futuro della coltivazione dell’olivo nel bacino del Mediterraneo e non solo.

Come evidenziato, nel tempo sono state svolte molteplici ricerche al fine di trovare soluzioni per combattere meglio e direttamente il batterio e il suo principale insetto vettore, Philaenus spumarius L. Nel corso di questo sforzo sono stati inoltre sperimentati diversi trattamenti a base di sostanze chimiche o biologiche. Senza tralasciare tecniche di allevamento e approcci di lotta integrata.

Eppure, nonostante gli innumerevoli studi condotti, il batterio continua a diffondersi in diversi oliveti. Oggi, le aziende olivicole tradizionali possono passare alla coltivazione di altre specie, ma con impatti profondi e dannosi sul paesaggio, sulla società e sul patrimonio culturale europeo.

Per i ricercatori è necessario lavorare con urgenza su nuove strategie e soluzioni, anche esaminando e adattando i regolamenti dell’UE e del governo.

Sforzi congiunti come quelli esemplificati da iniziative e progetti a livello europeo porteranno sicuramente a una migliore comprensione dell’eziologia della malattia. Il che favorirebbe una solida base per arrivare a soluzioni nuove e sostenibili dal punto di vista ambientale e finalmente di successo.

Ciò è in linea con le ambizioni stabilite nel Green Deal europeo, che mira a creare un sistema alimentare più sano e più sostenibile attraverso una riduzione del 50% dell’uso di prodotti chimici e agrofarmaci più pericolosi entro il 2030. D’altra parte, al momento gli ulivi del sud Europa sono ancora a rischio e la Xylella potrebbe continuare a diffondersi in altre aree. Motivo per cui una prospettiva visionaria e nuove strategie sono fondamentali in tutti gli approcci al controllo dei parassiti e delle malattie delle piante.

Come ribadito dagli esperti, prima che si trovino soluzioni efficaci potrebbe servire ancora tempo. In quest’ottica, per non subire passivamente ulteriori colpi, scienziati, agricoltori e leader del settore, nonché autorità regionali, nazionali e internazionali, dovranno allora quanto prima unire gli sforzi per salvare questi ulivi e garantire la loro sopravvivenza.

Ilaria De Marinis
©fruitjournal.com


 

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