Preoccupano le previsioni per la campagna corilicola nazionale 2021/22. A sottolinearlo il coordinamento di Agrinsieme, che ha preso parte all’annuale incontro bilaterale sulle nocciole tra i Paesi dell’Unione Europea e la Turchia. Alla riunione hanno preso parte delegazioni di Turchia, Italia, Francia, Spagna e rappresentanti della DG Agri della Commissione Europea.
Secondo quanto emerso ieri nel corso dell’incontro bilaterale tra i Paesi dell’Unione Europea e Ankara, quest’anno la produzione nazionale di nocciole in guscio sarà fortemente ridotta.
In calo anche i volumi di Francia e Spagna. Non arretra invece la Turchia dove, al contrario, il ministero dell’Agricoltura di Istanbul stima un raccolto di 700mila tonnellate. Volumi in crescita rispetto alle 665mila tonnellate della campagna precedente. A livello mondiale, le previsioni di consumo sono in crescita.
Nonostante la crescita di investimenti e consumi, per l’Italia si stima una produzione corilicola di circa 45.000/48.000 tonnellate a fronte delle 136mila della scorsa annata. Nello specifico, si registrerà un calo del -55% in Piemonte, -70% in Lazio e Campania e addirittura del -80% in Sicilia.
“La bilaterale è un appuntamento importante per l’approfondimento degli andamenti produttivi del settore e per il confronto sull’armonizzazione delle regole fra Ue e Turchia”, sottolinea il coordinamento che riunisce Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.
“Sul calo produttivo – ad avviso di Agrinsieme – hanno pesato i sempre più evidenti effetti del cambiamento climatico e l’anomalo andamento meteo, caratterizzato da gelate primaverili, prolungata siccità, temperature superiori alla media stagionale e scarsa impollinazione”. Fattori cui si devono poi aggiungere “i danni dagli attacchi parassitari di cimice asiatica e cimice del nocciolo e quelli causati dalla fauna selvatica alle colture”.
Accanto al forte calo produttivo, bisogna poi considerare l’incremento dei costi di produzione.
“Tutto ciò – conclude il coordinamento – sta intaccando in modo preoccupante la redditività delle imprese”. Fortunatamente, “nonostante questi fattori avversi la qualità delle nocciole è buona, i prezzi sono in recupero e l’andamento degli investimenti corilicoli resta in costante crescita soprattutto nelle aree di nuova coltivazione”.
“A ben vedere – sottolinea da parte sua Fabrizio Marzano, presidente di Confagricoltura Campania – urge adottare una strategia comune tra i Paesi coriliferi Ue per quanto riguarda le avversità climatiche, i problemi fitosanitari e le strategie di difesa di questa coltura”. Una coltura che “solo in Campania esprime un potenziale produttivo pari a circa 45mila tonnellate, pari a un terzo del raccolto potenziale nazionale”.
Ilaria De Marinis
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