Nella Sicilia flagellata dal maltempo, a risentirne è anche l’agricoltura.
In particolare, a subire le conseguenze di piogge e temporali, la raccolta delle olive che, a causa del maltempo, continua a tardare.
Con Nino Centonze, titolare dell’azienda agricola Centonze, analizziamo l’andamento della campagna olivicola 2021 in Sicilia. L’azienda, sita in agro di Castelvetrano, in provincia di Trapani, produce olio extravergine di oliva biologico D.O.P. Valle del Belice e I.G.P. Sicilia.
Come si presenta questa campagna olivicola in Sicilia?
Probabilmente è una delle più difficili che io ricordi da quando svolgo questo lavoro. Durante l’estate ci sono state delle condizioni meteo-climatiche favorevoli, con temperature elevate e poca pioggia che hanno favorito un aumento del numero di polifenoli nelle olive. Le piante – com’è noto – producono molti più polifenoli se stressate dalla siccità. Tuttavia, dopo una settimana dall’avvio delle operazioni di raccolta delle olive – nel nostro caso dalla fine di settembre – abbiamo avuto piogge violente e frequenti che hanno impedito l’accesso ai campi, rallentando moltissimo la possibilità di raccogliere le olive. Le piante, inoltre, disidratate dall’estate siccitosa, si sono subito riempite di acqua, favorendo l’ingrossamento dei frutti. Questo ha fatto sì che le olive fossero ormai pronte per la molitura, ma allo stesso tempo che le rese calassero in maniera esponenziale. È risaputo, infatti, che quando un’oliva è molto carica di acqua a pochi giorni dalla raccolta, poi la resa in olio in percentuale è molto più bassa.
Quindi dal punto di vista della quantità quest’anno c’è stato un calo rispetto al passato?
Per quanto riguarda la Valle del Belice e, in modo particolare la zona di Castelvetrano, c’è stato sicuramente un calo enorme della quantità sia di olive prodotte, che di olio.
A questo si è aggiunta l’alluvione dell’11 Novembre, che addirittura ha visto i fusti di olive in salamoia che giacevano nei piazzali essere trascinati per le strade come in un fiume in piena. Un insieme di fattori che, a mio parere, ha determinato un calo di oltre il 30% di volumi di olive e di olio prodotti.
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Se parliamo di qualità, invece, come si può definire la campagna 2021?
Senza dubbio la qualità è ottima. La stagione estiva ha permesso che i frutti si sviluppassero bene e il caldo ha impedito eventuali attacchi di mosca olearia o di altri parassiti. Quindi la qualità è ottima, ma i volumi ridotti e le difficoltà nella raccolta non giocano a nostro favore. Dopo l’11 Novembre, ci sono stati due giorni di tregua, ma domenica c’è stato un altro acquazzone che ha nuovamente bloccato l’ingresso nei campi e dunque le operazioni di raccolta delle olive.
Quanto sta incidendo tutto questo sul piano commerciale?
A mio parere siamo in una condizione di stress. Non siamo ancora pronti a soddisfare gli ordini che arrivano. A causa del maltempo, registriamo infatti un rallentamento del 35% sulle tempistiche di evasione ordini. In termini di mercato, inoltre, siamo penalizzati a causa delle basse rese in olio e dagli aumenti spropositati dei costi di gestione e di qualsiasi materiale che fa parte del nostro packaging complessivo. In sintesi, questo 2021 è un anno in cui bisogna fare bene i conti. Solo a raccolta finita sapremo davvero qual è il bilancio di questa stagione olivicola e soprattutto potremo adeguare i nostri listini a tutti gli sconvolgimenti imprevisti che purtroppo abbiamo dovuto subire passivamente.
Ilaria De Marinis
©fruitjournal.com