Aonidiella aurantii è un insetto chiave degli agrumi e comunemente noto con il nome di cocciniglia degli agrumi rossa forte. Dalla sua introduzione in Italia si è diffusa piuttosto velocemente negli areali italiani vocati all’agrumicoltura.
Il patogeno è originario del sud-est asiatico ed è presente in diverse aree agrumicole, tra cui anche quelle californiane dove un team di esperti ha condotto uno studio sulla possibilità di interrompere l’accoppiamento tra adulti di A. aurantii.
L’importanza della cocciniglia degli agrumi A. aurantii è correlata all’entità dei danni che causa sui frutti. Come è tipico delle cocciniglie anche quella rossa forte degli agrumi produce melata, mentre è caratteristica la produzione di saliva fitotossica.
I danni che si rinvengono sui frutti e sulle foglie appaiono come decolorazioni, mentre le infestazioni su ramoscelli, rami e foglie impattano negativamente sulla salute e vegetazione della pianta.
Negli areali in cui la cocciniglia degli agrumi A. aurantii è storicamente presente, si è fatto largo uso negli anni di prodotti chimici che man mano sono stati revocati. La diminuzione dei prodotti disponibili non rallenta, per cui diviene sempre più necessario trovare strategie di lotta alternative e rispettose dell’ambiente. Per controllare efficacemente A. aurantii e prolungare la durata in commercio delle sostanze chimiche disponibili, evitando l’insorgenza di resistenze, è necessario adottare approcci integrati o biologici.
Alla base dei programmi di gestione integrata di questa cocciniglia rientrano i mezzi biologici, le pratiche colturali e l’uso attento e consapevole di insetticidi.
L’introduzione dei dispositivi per l’interruzione dell’accoppiamento ha dato una svolta anche per il controllo di questo insetto.
In Italia l’utilizzo dei confusori sessuali è stato autorizzato in via definitiva a ottobre 2021 con esclusivo riferimento ai dispositivi CheckMate CRS di Suterra. Si tratta di un mezzo di controllo valido, efficace e rispettoso degli insetti utili, la cui vitalità è compromessa dall’utilizzo sconsiderato ed eccessivo dei prodotti chimici.
La conoscenza del ciclo biologico dell’insetto è importante per comprendere come e quando applicare la confusione sessuale.
Nell’Italia meridionale la cocciniglia rossa forte degli agrumi compie quattro generazioni l’anno e può svernare in diversi stadi di sviluppo. Le femmine depongono dalle 60 alle 150 uova e, essendo la specie ovovivipara, le neanidi di cocciniglia fuoriescono direttamente dal follicolo materno. Successivamente a una breve fase mobile, queste neanidi si fissano sulla vegetazione colonizzandola.
I voli dei maschi seguono l’andamento stagionale e le generazioni. Essi sono il bersaglio dei feromoni sessuali, che interferiscono sulla riproduzione per ridurre le popolazioni di parassiti e dunque i danni alle colture. Affinché il feromone diffonda permeando il frutteto e ostacoli gli accoppiamenti, i dispositivi devono essere posizionati all’interno della chioma delle piante dove si concentrano le femmine.
L’efficacia di questo sistema è stata dimostrata in uno studio condotto dal team di ricerca della Dott.ssa Elizabeth Grafton-Cardwell della University of California.
Durante la prova i ricercatori hanno utilizzato i distributori di feromone sessuale CheckMate CRS specifici per gli adulti di cocciniglia rossa forte degli agrumi. La buona riuscita della prova è stata confermata dalla riduzione dell’incidenza di catture delle trappole, come anche dalla riduzione di infestazioni su ramoscelli, foglie e frutti.
L’interruzione dell’accoppiamento di Aonidiella aurantii con l’utilizzo di questi dispositivi consente di ridurre o eliminare del tutto l’uso di pesticidi.
La scelta è dunque nelle mani degli agrumicoltori che possono decidere di ridurre o eliminare del tutto gli input chimici.
Ricorrendo alla confusione sessuale, si riduce significativamente la consistenza delle popolazioni delle generazioni successive e aumenta l’efficacia di altri input, di tipo agronomico, biologico e chimico, che si possono abbinare alla confusione sessuale.
La tecnologia inoltre è sicura per le specie non bersaglio, ha un intervallo di rientro e un intervallo di pre-raccolta pari a zero ed è approvata in agricoltura biologica.
Silvia Seripierri
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