Con un balzo del 51%, volano all’estero le vendite dell’olio extravergine di oliva pugliese. Tra tutti, spicca il Regno Unito con un raddoppio delle importazioni.
Nonostante le criticità dovute a siccità e costi di produzione in aumento, l’olio extravergine d’oliva pugliese continua a far registrare ottime performance, con un balzo del 51% delle vendite all’estero.
A renderlo noto, un’analisi di Coldiretti Puglia, condotta sui dati Istat sul commercio estero, secondo i quali l’olio extravergine d’oliva made in Puglia, tra i protagonisti indiscussi della dieta mediterranea, continua a registrare un trend in crescita.
Come ricordato da Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, sono oltre 370 mila gli ettari di terreno coltivati a ulivo. Con 60 milioni di ulivi presenti sul territorio, pari al 40% della superficie del Sud, a quasi il 32% di quella nazionale e all’8% di quella comunitaria, l’olivicoltura pugliese è la più grande fabbrica green del Mezzogiorno d’Italia. E i dati riportano una produzione lorda vendibile (PLV) di olio extravergine di oliva dal valore di 1 miliardo di euro. Senza poi tralasciare la produzione regionale di 5 oli extravergine DOP e 1 IGP Olio di Puglia.
Un vero e proprio patrimonio che, stando ai dati, risulta particolarmente apprezzato anche all’estero, dove – per l’appunto – crescono le vendite di olio extravergine d’oliva pugliese.
Un vero salto – precisa la Coldiretti Puglia – si è verificato nel Regno Unito, con un raddoppio delle vendite che evidenzia come l’export pugliese si sia rivelato più forte della Brexit. Segue la crescita delle vendite anche negli Stati Uniti, mentre sono calati significativamente gli scambi con la Russia.
A impattare fortemente sulla produzione olearia in Puglia – aggiunge l’associazione – sono il prezzo del carburante, con le bollette più che raddoppiate in pochi mesi, il costo dell’energia e i rincari di vetro (+15%) per le bottiglie e carta (+70%) per le etichette, fino ai costi stellari per imbottigliamento, confezionamento e trasporti.
Di qui la richiesta da parte di Coldiretti di una ulteriore stretta sui controlli, al fine di limitare le pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali, già costretto a subire l’aumento di costi di produzione. A livello regionale e nazionale vanno inoltre programmate e realizzate campagne quinquennali di comunicazione, strutturali e adeguatamente finanziate, che promuovano – dice Coldiretti Puglia – in maniera strategica e coordinata, il prodotto simbolo della Puglia: l’olio extravergine di oliva.
Il consiglio della Coldiretti è infine quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di comperare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica.
“Diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i turisti e i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio in Italia e all’estero è il nostro obiettivo – ha commentato Muraglia – perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio”.
Ilaria De Marinis
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