Fitofarmaci: l’Italia dovrà ridurne l’uso del 62%

L'assegnazione giunge dalla Commissione UE in merito alla proposta di regolamento sull'uso sostenibile di prodotti fitosanitari

da uvadatavoladmin
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Riduzione del 62% dell’uso e del rischio di fitofarmaci e del 54% per le sostanze attive pericolose. Questa l’assegnazione inviata dalla Commissione europea all’Italia in merito alla proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.

A rivelarlo alcune indiscrezioni pubblicate dalla rivista Politico, secondo cui – fra i 27 Paesi membri – spetterebbe proprio all’Italia la sfida più impegnativa: ridurre del 62% l’impiego di fitofarmaci.

Si tratta della situazione peggiore tra quelle prospettate a livello dei singoli Paesi europei. Dopo l’Italia, segue infatti la Germania (dovrà ridurre l’uso del 55%), la Francia e la Spagna (per entrambe si richiede una riduzione del 54%).

Stando a quanto riportato, sugli obiettivi prefissati e che dovranno essere discussi a Bruxelles già nel mese di settembre, pesa fortemente la modalità di calcolo che tiene conto dell’intensità d’uso a ettaro. Fattore che, strettamente dipendente dall’ordinamento colturale, penalizza tutti i Paesi dell’area mediterranea, a partire proprio dal Bel Paese.

A penalizzare ulteriormente l’Italia, Paese tra i più virtuosi a livello europeo anche nella coltivazione biologica, il significativo aumento dell’impiego di zolfo e rame (quest’ultimo inserito tra i candidati alla sostituzione), sostanze che – d’altro canto – presentano dosaggi a ettaro elevati.

Una svolta, però, potrebbe giungere in fase di discussione a Bruxelles, che si spera possa portare a una almeno parziale revisione dei target assegnati in chiave di riduzione dell’uso di fitofarmaci.

Intanto, sulla questione è intervenuto Paolo De Castro, eurodeputato del Pd ed ex ministro dell’Agricoltura, a margine della presentazione, avvenuta mercoledì 31 agosto di fronte ai membri della commissione Agricoltura del Parlamento Ue, relativa alla valutazione di impatto che accompagna il nuovo regolamento per l’uso sostenibile dei fitofarmaci da parte della Commissione Ue.

“L’Esecutivo Ue sembra colto da un improvviso attacco di schizofrenia – si legge in una nota – da un lato chiede ai nostri agricoltori di produrre più cereali, derogando ai requisiti ambientali della Pac, per fare fronte alla crisi alimentare causata dall’attacco russo all’Ucraina; dall’altro cerca di imporre target di riduzione dei fitofarmaci del tutto irrealistici, e con impatti devastanti sulla capacità produttiva europea e la sicurezza alimentare globale”.

“Basti pensare – prosegue l’europarlamentare – che per l’Italia sono stati previsti obiettivi di riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci di quasi due terzi“.

E questo, a detta dell’europarlamentare, “senza tenere alcun conto degli sforzi messi in campo dai nostri agricoltori negli ultimi anni, che hanno portato alla significativa riduzione delle quantità di prodotti fitofarmaci utilizzati, e all’innalzamento della loro qualità, quasi azzerando gli impatti sulla salute dei cittadini”.

“Come commissione Agricoltura del Parlamento Ue – continua De Castro – siamo pronti a metterci al lavoro per ri-bilanciare questa proposta, che al momento non tiene in considerazione gli impatti, peraltro ammessi durante la presentazione di oggi, sulla produttività e sulla competitività del nostro settore agricolo, oltre che sui costi di produzione, e non offre agli agricoltori alternative concrete all’utilizzo di pesticidi. Serve un approccio pragmatico e realista – conclude De Castro – che rimetta al centro i nostri agricoltori, supportandoli e offrendo loro tutte le opportunità che ci offre l’innovazione per poter continuare a produrre in quantità adeguate, e allo stesso tempo in modo più sostenibile”.

Ridurre l’uso di fitofarmaci da parte degli agricoltori resta dunque l’obiettivo da perseguire e un traguardo da tagliare.

Ma a conti fatti, ora occorre guardarsi attorno, tenendo conto degli sforzi cui non solo l’Italia, ma tutta l’UE è stata chiamata a rispondere tra guerra in Ucraina, mesi di grave siccità e prezzi in continuo aumento a livello mondiale.

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

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