Con il primo stacco della varietà Royal Gala a Martina Franca (Ta), prende il via la raccolta mele in Puglia.
Stando ai primi dati, per il 2022 la produzione di mele pugliesi dovrebbe attestarsi sui 4,5 milioni di chilogrammi, registrando un aumento del 5% rispetto all’anno precedente.
Un aumento che, d’altra parte, non sembra confermare le aspettative. Secondo un’analisi Coldiretti, infatti, la siccità e le generali avversità climatiche registrate nel corso della stagione hanno in parte compromesso la raccolta mele in Puglia che, almeno in prima battuta, lasciava presupporre volumi maggiori.
Non solo. Al fattore clima, come sottolineato dall’associazione, si sono poi aggiunte “le conseguenze della mancanza di manodopera, del caro energia e carburanti per le lavorazioni, ma anche per i macchinari per la raccolta, la calibrazione e per le celle frigorifere”.
In ogni caso, la raccolta mele in Puglia è ormai entrata nel vivo.
E a sancirne l’avvio ufficiale sono stati i primi stacchi di Royal Gala in agro di Martina Franca, zona che – insieme all’areale dei Monti Dauni – ospita oggi la quasi totalità della produzione melicola pugliese.
Spostando lo sguardo sul piano nazionale, invece, guardando i dati elaborati in occasione di Prognosfruit, l’evento annuale dedicato al settore delle mele e delle pere, svoltosi dal 3 al 5 agosto 2022 in Serbia, nel complesso la stagione melicola 2022-23 per l’Italia si prospetta positiva.
Sul territorio nazionale, infatti, si stima una produzione totale di 2.150.221 tonnellate, superiore del 5% rispetto a quella dello scorso anno. Perdono Alto Adige (-3%) e Trentino (-1%), mentre crescono tutte le altre regioni, con un nuovo record del Piemonte che continua a espandere la superficie a melo. Bene anche il bio italiano, che sfiora le 200mila tonnellate (+4% rispetto al 2021), pari a più del 9% dell’offerta totale.
Quanto alle varietà, perdono Golden Delicious (-5%), Braeburn (-15%), Fuji (-3%) e Jonagold (-18%), mentre salgono tutte le altre, tra cui la Red Delicious (+7%), Gala, (+2%) e Granny Smith (+18%).
Nonostante difficoltà legate al clima e all’instabilità geopolitica, la produzione melicola italiana dovrebbe dunque mostrare un andamento in crescita. Un dato che sembra così confermare il successo di questi frutti, che – nonostante la forte connotazione settentrionale – si inseriscono ormai anche tra le ricchezze del Sud Italia.
Ilaria De Marinis
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