Fondi agricoli, truffa a Palermo: 60 indagati

La truffa milionaria sui fondi agricoli europei rischia di diventare un maxiprocesso: 60 gli indagati tra imprenditori, funzionari pubblici e professionisti

da uvadatavoladmin

Sessanta indagati. Rischia di diventare un maxiprocesso. L’elenco delle persone che hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini si apre con il nome Filippo Cangialosi, di Marineo, funzionario dell’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura di Palermo. Sarebbe l’uomo chiave dell’inchiesta su una truffa milionaria sui fondi agricoli europei.

Nel giugno scorso ci fu il blitz che svelò il presunto sistema, illecito e ramificato. “Qualche volta mi fate arrestare a me”, diceva Cangialosi. Non sapeva di essere sotto intercettazione.

Imprenditori, funzionari pubblici, commissari, professionisti: tutti d’accordo per spartirsi i fondi nazionali ed europei per aiutare le imprese agricole siciliane. Le pratiche sarebbero state “aggiustate” e i finanziamenti “pilotati” da funzionari corrotti.

Le indagini degli specialisti del “Gruppo Tutela Spesa Pubblica” del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo si sono concentrate sui finanziamenti del “Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 e 2014/2020” gestiti dall’Ispettorato provinciale dell’agricoltura della Regione siciliana. Si tratta dell’ente che valuta l’ammissibilità delle istanze.

Gli imprenditori non in regola ottenevano i finanziamenti con troppa facilità. In cambio avrebbero pagato tangenti e fatto piccoli e grandi favori.

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Ora la Procura europea ha chiuso l’inchiesta per la presunta corruzione e truffa ai danni dell’Unione Europea, dello Stato e della Regione sui fondi agricoli.

L’avviso di conclusione delle indagini preliminari porta la firma dei pm Calogero Ferrara e Amelia Luise che adesso dovranno decidere se disporre o meno il rinvio a giudizio per 60 persone, compresi i legali rappresentanti di tre società, accusati a vario titolo dei reati di associazione a delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, abuso d’ufficio, falso, distruzione e occultamento di atti e rivelazione di segreto d’ufficio. Tra loro vi sono dirigenti e impiegati dell’Ispettorato provinciale dell’agricoltura e degli Uffici intercomunali dell’agricoltura, oltre a imprenditori e professionisti.

I reati contestati sono associazione a delinquere, corruzione, truffa aggravata – consumata e tentata – per il conseguimento di erogazioni pubbliche, distruzione e occultamento di atti, falso.

Devono difendersi dai reati più gravi anche Ciro Spinella, agronomo, Riccardo Puccio, ingegnere, Francesco Sclafani, ingegnere; Antonino Barcia, agronomo. Sono tutti di Marineo, in provincia di Palermo.

Ora gli indagati potranno presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogati. Poi i procuratori europei decideranno per chi chiedere il rinvio a giudizio.

Fonte: LiveSicilia
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