Caldo anomalo: quali conseguenze?

Le analisi di Coldiretti confermano: in Puglia è caldo anomalo, con prolungata assenza di pioggia e temperature sopra la media

da Silvia Seripierri
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Come emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, è anomalo il caldo che si sta registrando durante questo autunno 2022. La stagione autunnale 2022, infatti, si attesta al momento come la più calda di sempre riportando quasi un grado in più rispetto ai normali valori di temperatura della stagione.

Secondo l’associazione, infatti, si registra un incremento di +0,96 gradi rispetto alle medie storiche. E al caldo si somma la riduzione delle precipitazioni di quasi un terzo rispetto alla media.

Inoltre, sebbene gli eventi piovosi siano minori, quando si verificano – come visto nei primi nove mesi dell’anno e come ribadito da Isac Cnr – sono più violenti della norma.

Tra le conseguenze riconducibili a questi eventi anomali e particolarmente evidente in questo periodo, rientra la non caduta delle foglie. Le piante non sono entrate in riposo vegetativo e, a dimostrazione di ciò, cespugli ed erbe spontanee continuano a fiorire piuttosto che portare a termine il proprio ciclo. A fronte di questa situazione, è dunque sorto un nuovo allarme siccità che rischia di allungare la fase vegetativa delle piante e di causare nuove fioriture, che espongono le piante ai danni di un improvviso abbassamento delle temperature.

Tra le colture principalmente interessate dalle ripercussioni del caldo anomalo rientra l’uva da tavola.

Per il prodotto uva, infatti, il caldo arreca problemi alla conservazione dei frutti non ancora raccolti, soprattutto se si considera che quest’anno la campagna commerciale viticola è partita con ritardo. Il caldo anomalo di questa stagione rappresenta un problema anche per le produzioni dell’anno successivo. Nel momento in cui le gemme fioriscono anticipatamente, sono infatti destinate a gelare. In questo modo il potenziale produttivo dell’anno successivo si riduce con ripercussioni sul raccolto. 

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Purtroppo, le conseguenze del caldo anomalo non si registrano solo sulle piante, ma interessano anche i parassiti che, essendo rimasti attivi grazie alle temperature miti, infestano più facilmente le colture presenti in campo. Se le temperature invernali non dovessero essere sufficientemente basse – continua infatti Coldiretti – aumenterebbe il numero di insetti svernanti. Questa maggiore pressione si traduce in una maggiore capacità degli insetti di sopravvivere e quindi di arrecare danni in primavera.

Come se non bastasse, oltre agli aspetti fisiologici e fitopatologici, il caldo produce ripercussioni anche sulla gestione degli impianti produttivi e sulla salute dell’uomo.

Considerando il primo caso, infatti, diversi agricoltori sono costretti a intervenire con irrigazioni di soccorso e supplementari, decisamente fuori stagione, al fine di non compromettere i raccolti ancora sulle piante. Per l’uomo – continua Coldiretti – le fioriture anomale inducono la produzione anomala di pollini, causa di allergie e raffreddori non previsti.

A testimoniare il caldo, mosche e zanzare sono ancora presenti e particolarmente aggressive, confermando un fenomeno raro, che si inserisce nel quadro generale del cambiamento climatico. 

Si prevede infatti che questi eventi sono destinati a diventare sempre più frequenti causando sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e violente, gelate, trombe d’aria, grandinate e siccità, causando ingenti danni economici alle produzioni e ponendo così gli agricoltori davanti a sfide nuove e sempre più complesse. 

 

Fonte: Coldiretti Puglia
©fruitjournal.com

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