Caldo anomalo: le piante si risvegliano

Eccezionale fioritura e risveglio precoce: così il clima anomalo rischia di compromettere le produzioni di ciliegie, pesche e mandole

da uvadatavoladmin
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Ciliegi, peschi, agrumi, mandorli: sono tante le piante che, complice il caldo anomalo dei giorni scorsi, in campo mostrano già le prime gemme.

Con un mese di anticipo rispetto alla tabella di marcia, in diversi areali italiani si sta assistendo a una eccezionale e anticipata fioritura di diverse piante. Dopo gli agrumi, molteplici sono anche le piante di ciliegie, albicocche, mandorle e noccioli dove sono spuntate le prime gemme. Un fenomeno che, per quanto gradito agli amanti della primavera, appare già gravido di conseguenze.

Sono tanti, infatti, i produttori che ora temono le conseguenze di questo precoce risveglio vegetativo delle piante che, provocato – in parte – dal caldo anomalo delle scorse settimane, rischia di tradursi presto in una drastica riduzione delle produzioni.

Preoccupa, infatti, la verosimile possibilità di un repentino crollo delle temperature che – considerato lo sviluppo fuori stagione degli alberi da frutto – avrebbe effetti disastrosi su tutte le colture.

A lanciare l’allarme anche le associazioni di settori che, a fronte di quanto riscontrato in campo dai produttori, temono un peggioramento del già precario andamento climatico del 2022.

“Si vedono le gemme già ingrossate, un fenomeno in anticipo rispetto agli standard stagionali dovuto alle temperature miti” – ha infatti sottolineato Francesca Aldegheri, presidente del settore frutticoltura di Confagricoltura Verona. “Già nel gennaio 2022 avevamo assistito a un risveglio anticipato delle piante, ma quest’anno il cambiamento è ancora più evidente: l’anno scorso mancavano le precipitazioni, ma era più freddo, mentre quest’anno in certe giornate abbiamo assistito a temperature quasi primaverili”.

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Un caldo anomalo, come ribadito dal presidente, che si aggiunge alla scarsità di precipitazioni.

“Il problema principale sono le gelate primaverili, che – ha concluso – a fronte di un risveglio precoce delle piante, con la comparsa delle gemme e della fioritura, possono fare molti danni, come abbiamo visto negli anni passati”.

“Situazione del tutto analoga anche per le colture orticole in campo aperto – riporta invece Coldiretti Campania – ma le anomalie termiche colpiscono anche le piante da frutto, che hanno bisogno di freddo per completare la fase vegetativa. E i timori si spostano alle gelate tardive tra marzo e aprile, con effetti distruttivi”.

Timori giungono anche dai produttori di pesche e nettarine del Sud Italia, dove le temperature più alte della media stagionale hanno spinto alla fioritura anticipata le piante delle varietà precoci. In alcuni casi, si parla anche di 20-25 giorni di anticipo.

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A conti fatti, però, le cause di questo risveglio precoce non vanno tutte attribuite al clima anomalo cui si assiste sempre più spesso.

Pur continuando a rappresentare una delle principali minacce per il settore agricolo, il cambiamento climatico e i suoi effetti possono infatti essere notevolmente attenuati da una applicazione più razionale delle pratiche agronomiche.

Accorgimenti mirati e tecniche innovative possono rappresentare uno strumento utile nelle mani dei produttori, al fine di contrastare o quantomeno limitare le conseguenze del clima. A tal proposito, soluzioni significative potrebbero infine giungere anche dai progressi ottenuti in seno al miglioramento genetico, decisivo per poter ottenere varietà sempre più tolleranti alle irregolarità climatiche e ambientali.

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

 

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