Limoni bio: nel 2022 acquisti in crescita

Acquistati da oltre il 69% delle famiglie italiane, i limoni sono sempre più protagonisti: a essere prediletti, però, sono quelli biologici

da uvadatavoladmin
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Sono 17,8 milioni le famiglie italiane che almeno una volta l’anno acquistano limoni. All’interno della categoria, però, sempre più rilevante nel 2022 è risultata la percentuale di limoni bio richiesti dal mercato.

Secondo quanto rilevato dall’osservatorio permanente GfK Consumer Panel fino a novembre 2022, i limoni sono stati acquistati da oltre il 69% delle famiglie italiane, in calo di circa due punti percentuali rispetto ai dodici mesi precedenti. Andamento che si rileva anche nel succo di limone confezionato il cui indice di penetrazione raggiunge quasi il 19%, perdendo così 2 punti percentuali in un anno.

In crescita rispetto all’anno precedente è risultata invece la percentuale di limoni bio acquistati nel 2022, che ha raggiunto il 12%, aprendo così lo sguardo a interessanti sviluppi di mercato per questi prodotti.

A fronte di questo trend positivo, infatti, si rileva un calo significativo dell’indice di penetrazione dei limoni non bio (che scende al 42%) e delle famiglie acquirenti.

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Dal punto di vista dei canali di distribuzione, stando a quanto rilevato dall’osservatorio, negli ultimi due anni gli acquisti di limoni in ipermercati e discount si confermano stabili. Al contrario, risultano in leggera contrazione nei supermercati, il canale più grande con quasi 12 milioni di famiglie. In termini geografici, infine, aumentano gli acquirenti nelle regioni del Centro-sud Italia, mentre si confermano tendenzialmente stabili al Nord.

Se però i dati dell’osservatorio evidenziano un quadro a grandi linee positivo, con oltre i due terzi delle famiglie italiane che acquistano regolarmente limoni bio e non, le notizie dal campo rivelano alcune criticità.

Nello specifico, i produttori delle principali zone agrumicole lamentano un arresto dell’export e una difficile concorrenza con la merce spagnola presente sul mercato europeo. Due aspetti ai quali si vanno poi ad aggiungere i bassi prezzi spuntati dagli agricoltori per via degli elevati volumi produttivi di quest’anno favoriti dal clima. Un clima anomalo, come si è visto, che ha determinato – tra le altre – anche un anticipo di circa 14 giorni della campagna rispetto alla precedente. Tutti fattori che, a lungo andare, potrebbero tuttavia riservare risvolti positivi per i produttori di limoni italiani.

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

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