Agricoltura siciliana: si contano i danni da maltempo

Colture in serra e in campo aperto danneggiate, impianti inondati: questo lo scenario lasciato dal maltempo che nei giorni scorsi ha travolto la Sicilia

da Redazione FruitJournal.com

L’ondata di maltempo che fra l’8 e il 9 febbraio si è abbattuta sulla zona orientale dell’Isola mette in ginocchio l’agricoltura siciliana.

Colture in serra e in campo aperto danneggiate, impianti inondati: questo – a prima vista – lo scenario che si apre dopo il cosiddetto “uragano mediterraneo” che nei giorni scorsi ha travolto la Sicilia.

Ora, però, dopo fiumi esondati e violente raffiche di vento, è iniziata la conta dei danni che appaiono già ingenti. Nella zona di Vittoria, Mazzarrone e Santa Croce, gli impianti in idroponica sono stati allagati e i panetti di fibra di cocco utilizzati come substrato fertile danneggiati sono da sostituire. Inoltre, a seguito dei violenti nubifragi, i fiumi hanno rotto gli argini e intere colture in pieno campo sono state disperse. Tra queste, la lattuga iceberg nel siracusano, ma anche agrumi e limoni. Non sono rimasti esenti da danni neppure gli impianti di orticole, spazzati via dal ciclone, e le serre ora completamente divelte o schiacciate.

Stando a quanto dichiarato da Luca Sammartino, vice presidente della Regione siciliana e assessore all’Agricoltura, gli Ispettorati agrari sono a lavoro “per la quantificazione dei danni alle imprese agricole duramente colpite dal maltempo tra giovedì e venerdì scorsi”.

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Lo stesso assessore all’agricoltura ha seguito il sopralluogo nei comuni che hanno subito ingenti danni come Mineo, Mazzarrone nel Calatino, Acate e Vittoria, ma anche Niscemi e Gela nel nisseno, esprimendo solidarietà ai territori colpiti e la propria vicinanza agli imprenditori agricoli che hanno dovuto rinunciare alle loro produzioni.

Sammartino si è infatti detto pronto a intervenire con risorse e mezzi necessari affinché già nei prossimi giorni possano giungere i primi aiuti alle aziende agricole colpite.

A prendere parte al sopralluogo anche il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. “Ho voluto fortemente questa visita a Ragusa, Siracusa e Catania – ha dichiarato – per osservare personalmente lo scempio che si è determinato a causa di questa ondata anomala di maltempo. Ormai dobbiamo prendere atto che la natura è cambiata e adeguare il sistema di protezione dei territori”. Dopo la ricognizione, ha infatti annunciato che in settimana sarà dichiarato lo stato di crisi per la regione. E a margine di un incontro con i sindaci dei Comuni ragusani danneggiati dal maltempo, ha poi annunciato l’intenzione della Regione Siciliana di dotarsi di un piano quinquennale, “un piano Marshall contro tutte le emergenze causate dal maltempo e per la prevenzione dei dissesti”.

A fronte di questo duro colpo per l’agricoltura siciliana, se da un lato la Regione annuncia lo stato di crisi, le associazioni di categoria denunciano mancanze di ogni sorta.

“Le condizioni meteo avverse e i cambiamenti climatici sono sempre più evidenti e stanno decimando le nostre produzioni di eccellenza” – ha dichiarato Rosario Marchese Ragona, Presidente regionale di Confagricoltura Sicilia. “Le condizioni delle infrastrutture non aiutano ad attenuare i danni, il dissesto idrogeologico che ne deriva riduce di volta in volta la superficie disponibile. Occorre attivarsi immediatamente e tutelare con ogni mezzo l’agricoltura siciliana“. Di qui la richiesta avanzata dall’associazione di “attivare immediatamente lo stato di calamità e di prevedere risorse per il ristoro dei danni subiti attivando il Fondo di Solidarietà Nazionale”. “Facciamo inoltre appello al Governo regionale affinché convochi un tavolo con la Protezione Civile per avviare strumenti utili alla prevenzione dei danni: occorrono opere di bonifica straordinaria dei canali di scolo, di riforestazione e di messa in sicurezza. Nell’immediato – ha concluso – bisogna garantire i giusti ristori agli agricoltori siciliani in tempi certi e celeri”.

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Cia Sicilia: “Regione attivi misure legislative e fondi per ristoro danni”

“Dare disposizioni alle strutture periferiche dell’assessorato regionale dell’Agricoltura per fare una ricognizione puntuale dei danni effettivi subiti dalle imprese e attivare tutte le misure legislative e i fondi per il ristoro dei danni, provenienti dalle nuove misure della Gestione del Rischio in agricoltura o dalla protezione civile stante l’insufficienza dei fondi del D.L.102 del 29 marzo 2004”. Sono, invece, le richieste che il presidente di Cia Sicilia, Graziano Scardino, ha inviato all’assessore regionale all’Agricoltura. Nella lettera, il presidente Cia evidenzia la grave situazione in cui versano tantissime aziende agricole della regione, in modo particolare del comprensorio orientale e sud-orientale. “Il ciclone mediterraneo Helios ha provocato danni strutturali e infrastrutturali, oltre a danni ad alcune produzioni. L’esondazione di alcuni corsi d’acqua, fiumi, torrenti e scoline – aggiunge Scardino – ripropone in maniera preponderante il problema della regimazione delle acque, della pulizia dei fiumi e dei torrenti che produce danni alle strutture, alle piante e alle produzioni tanto quanto ne può produrre la mancanza di acqua d’irrigazione nei periodi caldi e siccitosi”. “Dobbiamo invasare l’acqua in eccesso – chiarisce – dobbiamo saperla distribuire in estate. Il riordino dei consorzi di bonifica, in questo contesto, è una necessità dell’agricoltura siciliana non più rinviabile”.

Sulla questione è infine intervenuta anche la Coldiretti che ha denunciato la precaria condizione di infrastrutture e l’assenza di manutenzione.

“I giorni di pioggia stanno massacrando l’agricoltura della provincia di Catania – scrive infatti Coldiretti Sicilia – non solo gli ortaggi, ma anche gli agrumi e le varie strutture aziendali hanno subito danni incalcolabili”. Danni che, come ribadito, si sarebbero potuti quantomeno ridurre con azioni preventive e interventi mirati: “Tubi rotti, inesistenti sistemi di conservazione delle risorse idriche che in estate mancano, fotografano una situazione gravissima”.

 

Ilaria De Marinis
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