Entro il 15 maggio, salvo proroghe, gli agricoltori devono presentare la domanda unica per i contributi della nuova PAC, la Politica agricola comune 2023-2027.
Con una dotazione finanziaria di 37,5 miliardi in cinque anni, la nuova PAC presenta diverse novità.
Pur avendo subito una limatura, le risorse stanziate hanno visto ridursi il 2% delle disponibilità nei sette anni, scongiurando così il taglio delle risorse del 30%, pari a 7 miliardi di euro. Inoltre, ci sarà un riallineamento nell’erogazione degli aiuti, per cui chi ha un premio storico superiore alla media, potrebbe subire un ridimensionamento, mentre ci guadagnerà chi lo ha più basso. Aspetto, quest’ultimo, in linea con l’idea di una PAC più equa, così com’è stata pensata dall’Unione Europea. In tal senso, la nuova PAC indirizza il sostegno a coloro che ne hanno più bisogno.
Nello specifico, i Paesi dell’UE dovranno destinare almeno il 10% dei loro pagamenti diretti allo strumento di sostegno ridistributivo al reddito, per rispondere meglio alle esigenze di reddito delle aziende agricole di piccole e medie dimensioni. Accanto a questo, la nuova legislazione contiene una definizione obbligatoria, ma flessibile di agricoltore in attività che deve essere istituita dai Paesi dell’UE, compreso il livello delle attività intraprese. Dunque, solo gli agricoltori in attività possono ricevere un certo sostegno dell’UE.
I pagamenti della PAC saranno inoltre subordinati al rispetto di determinate norme dell’UE in materia di lavoro e i beneficiari saranno incentivati a migliorare le condizioni di lavoro nelle aziende agricole. Infine, nella nuova PAC i livelli di sostegno al reddito convergeranno maggiormente, sia all’interno dei singoli Paesi dell’UE che tra i Paesi dell’UE.
Novità importanti sono previste anche per i giovani ai quali è destinato il 2% delle risorse e per la gestione del rischio. L’Italia infatti, prima tra gli Stati membri, ha introdotto una ”assicurazione” per tutti gli agricoltori che incassano i contributi PAC.
Non solo: i Paesi dell’UE dovranno distribuire almeno il 3% del loro bilancio per i pagamenti diretti ai giovani agricoltori, sotto forma di sostegno al reddito o agli investimenti o di aiuti all’avviamento per i giovani agricoltori.
In parallelo, per la prima volta, trovano spazio nei piani strategici della PAC anche questioni legate alla parità di genere e all’aumento della partecipazione delle donne all’agricoltura.
Come sottolineato da Coldiretti, “l’Italia ha inoltre deciso di destinare i premi accoppiati (500 milioni) ai settori dove c’è una concentrazione di imprese che subiranno una riduzione dei titoli. Sono importanti nella nuova PAC anche gli interventi dello Sviluppo rurale che spaziano dall’agricoltura di precisione a quella biologica fino alla tutela della biodiversità”.
“La PAC – spiega l’associazione – resta comunque un’architettura complessa che richiede un adeguato supporto agli agricoltori che Coldiretti è pronta a offrire, con la nuova sfida che si chiama “Akis”, il Sistema della conoscenza e dell’innovazione in agricoltura che consentirà di garantire consulenza e servizi avanzati”.
Ilaria De Marinis
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