Aromia bungii: primo focolaio in Toscana

Tra i 20 insetti più pericolosi per l’Unione Europea, il Cerambicide dal collo rosso è stato individuato nel comune di Rosignano Marittimo, in provincia di Livorno

da uvadatavoladmin
aromia bungii toscana

Tra i 20 insetti più pericolosi per l’Unione Europea, il Cerambicide dal collo rosso (Aromia bungii) è stato individuato nel comune di Rosignano Marittimo, in provincia di Livorno.

A darne notizia, il Servizio Fitosanitario della Regione Toscana che ha individuato la presenza di un focolaio di Cerambicide dal collo rosso a seguito di una segnalazione su alcune piante di albicocco e susino a Rosignano Solvay (frazione del comune di Rosignano Marittimo).

Al momento, come si legge in una nota, gli Ispettori del Servizio Fitosanitario stanno realizzando un primo monitoraggio per capire se, come auspicabile, l’insetto è rimasto confinato nell’area sopra detta o se purtroppo si è diffuso sul territorio.

Difatti, sebbene il rinvenimento a Rosignano Solvay sia il primo in Toscana, in Italia attualmente si registrano già altri tre focolai, in Lombardia, nel Lazio e in Campania, dove Aromia bungii ha provocato danni importanti alla frutticoltura.

Non a caso, il Cerambicide dal collo rosso è considerato uno tra i 20 insetti più pericolosi per l’Unione Europea. A differenza dei Cerambicidi autoctoni, infatti, Aromia bungii è capace di infestare le piante sane portandole rapidamente a morte. L’insetto depone le uova sulla corteccia e le larve, una volta nate, iniziano a scavare nel legno dove rimarranno per un periodo che può variare dai 2 fino ai 3 anni. A maturità la larva si trasforma e fuoriesce da maggio a luglio come adulto. Gli adulti sono coleotteri piuttosto grandi, di circa 4 centimetri di lunghezza, dalle antenne molto lunghe e con il corpo di un colore nero lucido, fatta eccezione una fascia tra il capo e il torace che si presenta di colore, da cui poi il nome di cerambicide dal collo rosso.

Aromia-bungii-toscana-danni

Le piante attaccate sono principalmente peschi e albicocchi, ma questi coleotteri possono parassitizzare anche susini, ciliegi, olivi, melograni e pioppi bianchi, portandoli a morte in poco tempo.

I danni associati alle infestazioni da A. bungii sono dovuti all’attività trofica delle larve che scavano le gallerie per nutrirsi del legno e che si sommano a quelli provocati dagli adulti quando producono i fori di sfarfallamento. Entrambe le tipologie di danno possono costituire un fattore predisponente per eventuali alterazioni secondarie causate da patogeni fungini con un conseguente ulteriore deperimento delle piante.

Per questo, il Servizio Fitosanitario della Regione Toscana, nel rispetto della vigente normativa europea, sta pianificando tutte le azioni necessarie per eradicare l’Aromia bungii.

Come sottolineato, la lotta a questo insetto è obbligatoria, ma soprattutto doverosa se si vogliono preservare le coltivazioni e l’economia del Paese.

 

Ilaria De Marinis
© fruitjournal.com

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