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- Quella della Ciliegia di Lari, d’altra parte, è una lunga storia che, come ricordato dalla Commissione europea in una nota, “affonda antiche radici nel territorio delle colline pisane”.
- Già riconosciuto quale prodotto d’eccellenza e garanzia di qualità, la ciliegia di Lari ora può dunque fregiarsi del marchio IGP, inserendosi così a pieno titolo all’elenco di 1652 prodotti agricoli già protetti.
La Ciliegia di Lari ce l’ha fatta: dopo un lungo percorso avviato nel 2014, il frutto caratteristico delle terre pisane ha ufficialmente ottenuto il riconoscimento del marchio di Indicazione Geografica Protetta.
Prodotta nei comuni di Casciana Terme-Lari, Terricciola e Crespina-Lorenzana, in provincia di Pisa, la ciliegia di Lari vanta un’importante tradizione in Toscana. E a coronarla, ora, si aggiunge l’iscrizione nel registro delle Indicazioni geografiche protette dell’Ue.
Nello specifico, l’Indicazione Geografica Protetta «Ciliegia di Lari» designa il frutto del ciliegio dolce Prunus avium L., famiglia delle Rosaceae, dall’ampia gamma varietale, con polpa da poco consistente a consistente e croccante, con buccia lucente di colore dal rosso brillante al rosso scuro. Considerata la presenza di molteplici varietà locali, l’assortimento varietale della «Ciliegia di Lari» è ampio, frutto della sintesi equilibrata operata dai produttori fra la capacità di adattamento all’ambiente e il gradimento riscosso tra i consumatori che ne apprezzano la sua particolare qualità distintiva, la naturale dolcezza.
Quella della Ciliegia di Lari, d’altra parte, è una lunga storia che, come ricordato dalla Commissione europea in una nota, “affonda antiche radici nel territorio delle colline pisane”.
“L’esperienza degli agricoltori del luogo, acquisita di generazione in generazione, con continua ricerca e messa in atto di specifiche tecniche colturali, ha determinato le condizioni affinché la coltivazione della “Ciliegia di Lari” si consolidasse con successo nel tempo, fino a costituire anche un patrimonio storico-tradizionale e culturale di un territorio che trova in Lari il polo principale di conservazione e sviluppo”.
Il territorio di produzione della ciliegia di Lari, infatti, è contraddistinto dalla presenza di terreni e condizioni climatiche particolarmente idonee per la coltivazione del ciliegio, le quali influenzano direttamente la qualità dei frutti, riconducibile alla naturale dolcezza (gradi Brix). La zona non è particolarmente interessata da gelate tardive che possano compromettere la fioritura; le miti temperature primaverili e una contemporanea moderata piovosità assicurano un’ottima fioritura e allegagione, così come le non frequenti piogge durante la fase finale di maturazione del frutto limitano le problematiche di spaccatura delle ciliegie.
Non solo. Grazie alla riserva di acqua che solitamente sono in grado di immagazzinare e alla loro composizione in sabbia, limo e argilla, i suoli agrari dell’area garantiscono ai coltivatori la possibilità di avere piante con un equilibrato sviluppo durante tutte le fasi fenologiche e frutti con un’ottima concentrazione zuccherina (gradi Brix).
Già riconosciuto quale prodotto d’eccellenza e garanzia di qualità, la ciliegia di Lari ora può dunque fregiarsi del marchio IGP, inserendosi così a pieno titolo all’elenco di 1652 prodotti agricoli già protetti.
“Oggi è un giorno importante per la storia di Lari e di tutto il nostro territorio – ha dichiarato il primo cittadino di Casciana Terme Lari, Mirko Terreni – ci vediamo riconosciuta a livello europeo la qualità indiscussa della nostra ciliegia e il lavoro attento del Comitato per la tutela e la valorizzazione della ciliegia di Lari e dell’Amministrazione, che in questa sfida ha creduto fin dal primo giorno”.
Tanta, infatti, anche la soddisfazione espressa da Catia Fantozzi, presidente del Comitato che riunisce i produttori di 14 varietà autoctone. “Oggi è un giorno di festa per tutti noi – ha infatti commentato – noi tutti produttori ci siamo impegnati al massimo, il Comitato è ormai da 20 anni che protegge, promuove e contribuisce alla salvaguardia di un patrimonio inestimabile come la ciliegia di Lari, un prodotto d’eccellenza coltivato su tutto il nostro territorio, un gioiello di biodiversità che va a impreziosire uno dei luoghi più belli e tipici della Valdera”.
Ilaria De Marinis
©fruitjournal.com