La vendemmia è ormai giunta al termine da qualche settimana e per alcuni produttori è già tempo di effettuare la potatura invernale, detta anche secca. Nonostante l’aggettivo invernale, questa operazione può essere iniziata già in autunno per la vite da vino. La potatura è una delle tecniche colturali che maggiormente incide sulla salute delle piante, in quanto permette di mantenere equilibrato lo sviluppo della parte aerea in rapporto a quello dell’apparato radicale, regolando il vigore.
Nel caso della vite da vino, la potatura incide notevolmente sulla quantità e qualità dell’uva raccolta, a favore di una trasformazione enologica soddisfacente.
Premettendo che ogni stagione colturale è caratterizzata da fattori ambientali che variano di anno in anno, è utile fare una distinzione tra le regioni vocate alla coltivazione di vite da vino del Nord e Centro-Nord Italia rispetto alle zone dell’Italia meridionale. Nel primo caso, per evitare di sottoporre le piante a stress, è importante rimandare la potatura invernale dopo il periodo di maggiore freddo, effettuando la potatura da metà gennaio in poi. Nel Sud Italia, invece, la potatura della vite può essere anticipata al periodo autunnale in quanto i rischi da freddo sono minori rispetto alle zone precedentemente descritte.
Effettuare questa operazione colturale nella stagione autunnale, infatti, può risultare conveniente per guadagnare tempo, soprattutto per coloro che gestiscono aziende caratterizzate da estensioni elevate e con scarsa disponibilità di manodopera. Spesso, però, si incorre nell’errore di effettuarla troppo precocemente, mettendo a rischio la salute delle viti. Stabilire con criterio il periodo ideale per intervenire con il taglio dei rami risulta dunque di primaria importanza. Questo solitamente viene effettuato tra la caduta delle foglie e il germogliamento per consentire la completa migrazione dei nutrienti contenuti nelle foglie e garantire il massimo accumulo di sostanze nutritive di riserva nei tralci, nel fusto e nelle radici. La presenza di foglie ancora verdi non abscisse dai rami è un indicatore importante che suggerisce di attendere ancora un po’ per potare. La vite, in questo momento, si sta preparando per entrare nella fase di riposo vegetativo, ma per farlo mette in atto una serie di importanti processi fisiologici utili a garantire un’ottimale ripresa nella stagione primaverile.
D’altra parte, in autunni come quello attualmente in corso, soprattutto nel Sud Italia, caratterizzati da alte temperature, risulta ancora precoce potare le piante, in quanto non essendo ancora terminata la senescenza delle foglie, le sostanze nutritive presenti al loro interno devono ancora completare la loro migrazione negli organi di riserva.
Perchè le sostanze di riserva sono importanti per le piante?
Operando con una potatura precoce, il rischio è di sottrarre preziosi nutrienti alla vite. Aspetto che – a sua volta – determinerà un germogliamento delle viti spesso stentato, disforme e non ottimale durante la fase di ripresa vegetativa in primavera. Tra le sostanze che vengono accumulate all’interno degli organi, particolare importanza ricoprono l’amido, l’arginina, il fosforo e il potassio.
L’amido è una fonte di riserva dei carboidrati che fornisce energia nella fase di risveglio, il suo accumulo inizia durante l’estate, raggiungendo il suo picco massimo nel periodo invernale. Questo è molto più alto nella radice poiché – rispetto ai rami – essa presenta strutture specializzate all’accumulo. L’utilizzo di amido è maggiore durante il germogliamento e diventa minimo verso l’estate quando in genere si verifica il flusso di accrescimento radicale.
Frutto della conversione delle proteine presenti nelle foglie senescenti, l’arginina è invece considerata la principale fonte di riserva azotata per le piante, in particolare per le caducifoglie. In generale l’accumulo di questo amminoacido inizia con l’abscissione delle foglie, raggiungendo il suo picco nei mesi invernali. L’analisi dell’arginina può essere inoltre utilizzata come indicatore delle riserve nutrizionali: la sua corretta interpretazione permette infatti di avere un’idea preventiva sul comportamento della coltura nella stagione successiva.
Per quanto riguarda il fosforo, si ritiene sia in grado di intervenire sulla quantità e qualità di radici prodotte durante il primo flusso di accrescimento, oltre a fornire l’energia necessaria per il germogliamento. Il suo comportamento è molto simile a quello dell’arginina, accumulandosi nelle radici da fine estate e raggiungendo il suo massimo a fine inverno.
Ancora in discussione è invece l’utilizzo come elemento di riserva del potassio. Una grande percentuale di questo elemento è infatti concentrata nei frutti, pertanto la sua domanda è in grado di essere coperta dall’accumulo della parte aerea delle piante durante la stagione vegetativa.
Altre problematiche relative a una potatura troppo precoce
Se le potature tardive effettuate durante la fase di ingrossamento delle gemme sono efficaci nel posticipare il germogliamento di alcuni giorni, è altrettanto vero che potature precoci possono indurre un anticipo di questa fase fenologica delle viti da vino. Questo può fare la differenza rendendo particolarmente suscettibili i giovani germogli a danni da gelate tardive, ormai sempre più frequenti. Inoltre, in presenza di temperature non sufficientemente basse, molti agenti di natura biotica risultano ancora particolarmente attivi, in particolar modo le spore fungine. Provocare ferite da taglio, in presenza di questa condizione, può senz’altro aumentare il rischio e la suscettibilità delle piante nei confronti dell’ingresso di agenti fitopatogeni.
L’obiettivo finale per i produttori di uva da vino deve essere quindi quello di effettuare l’operazione di potatura in relazione ai fattori ambientali e agli indicatori suggeriti dalle piante, per promuoverne la salute e la produzione successiva. Al contrario, interventi eseguiti esclusivamente sulla base della disponibilità suggerita dai quaderni di campagna, potrebbe portare a effetti controproducenti nella stagione colturale successiva.
Donato Liberto
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