Potatura del kiwi: cosa sapere 

In actinidieto è tempo di potatura: quali sono gli aspetti da considerare? E quali i vantaggi che si possono ottenere?

da uvadatavoladmin

In actinidieto è tempo di potatura. Ma quali sono gli aspetti da considerare? E quali i vantaggi che si possono ottenere?
La potatura del kiwi si effettua due volte all’anno: in inverno, quando con la potatura secca si rimuovono i rami secchi e vecchi per favorire la produzione, e in estate quando – con la potatura verde – si diradano i bottoni floreali, migliorando la pezzatura dei frutti derivanti da quelli rimanenti. 

Durante l’anno, il mese di febbraio è tra i più indicati per effettuare la potatura del kiwi, al netto di anticipi o ritardi dettati da particolari condizioni climatiche.

L’actinidia è una pianta piuttosto esuberante dal punto di vista vegetativo, per cui contenerla e riequilibrarla attraverso una corretta e regolare potatura secca risulta indispensabile per mantenere un rapporto equilibrato tra la parte vegetativa e quella produttiva. In tal senso, è poi importante intervenire rispettando le giuste tempistiche: effettuando i tagli di potatura a fine inverno è infatti possibile approfittare del riposo vegetativo delle piante evitando condizioni di stress eccessivo e allo stesso tempo riducendo le probabilità di esposizione dei tagli di potatura alle gelate.

La potatura secca si può distinguere in:

  • potatura di allevamento, volta a conferire la forma ottimale alle giovani piante da poco messe a dimora nel terreno in modo da raggiungere nel minor tempo possibile la forma di allevamento prestabilita;
  • potatura di produzione, utile a mantenere nel corso della vita dell’actinidieto la forma di allevamento prefissata e a migliorare la qualità dei rami che portano i frutti.

Sin dal momento dell’impianto, la scelta della forma di allevamento si rivela fondamentale. E questo vale anche per la potatura: a seconda della forma di allevamento scelta, variano gli interventi di potatura. In Italia è molto diffusa la forma di allevamento a doppia pergola.

La doppia pergola si raggiunge con l’ottenimento di un fusto principale che, a un’altezza di circa 2 metri, si dirama in due cordoni permanenti orizzontali. Questi si accresceranno in direzioni opposte da cui successivamente partiranno le diverse branche fruttifere che, a causa del peso dei frutti, ricadranno verso il basso, curvandosi. Grazie alla sua estrema schematicità, questa forma di allevamento non è difficile da ottenere, ma richiede una potatura di allevamento regolare, effettuata di anno in anno.

potatura del kiwi 1

Doppia pergola – Fonte: www.istitutoagrariosartor.edu.it

Nel caso dell’actinidia si ritiene che siano necessari 4 anni di potatura di allevamento per raggiungere la forma di allevamento finale.

  1. Durante l’anno dell’impianto, si sceglie un germoglio tra i più vigorosi che successivamente andrà a formare il tronco della pianta. Questo germoglio, dopo una fase di crescita molto rapida, pian piano rallenterà fino a formare quasi un piccolo gomitolo, che andrà quindi eliminato per favorire lo sviluppo di una delle gemme sottostanti. È bene specificare che nel corso di questo anno l’impiego di tutori di pochi centimetri di diametro induce la formazione di spirali nel tronco, negative per la successiva vita della pianta.
  2. Nell’anno successivo, si procede con l’individuazione di uno tra i rami più vigorosi che si sono sviluppati dall’astone principale.
  3. Una volta raggiunta l’altezza prefissata (di circa 2 m), si scelgono due tra i germogli sviluppatisi in prossimità della cimatura, che andranno poi a formare i cordoni permanenti. La lunghezza di questi rami deve basarsi sulla distanza tra le piante, a sua volta determinata dalla vigoria delle piante (in base a cultivar, disponibilità di nutrienti nel terreno, irrigazione, ecc.);
  4. In ultimo, durante il quarto anno di potatura di allevamento, dai cordoni permanenti si svilupperanno i tralci produttivi su cui si collocheranno i fiori e quindi i frutti.

potatura del kiwi

Una volta raggiunta la forma di allevamento, non bisogna far altro che applicare di anno in anno la potatura di produzione. 

La tecnica prevede di non rimuovere mai i cordoni permanenti (da cui il nome) e di rinnovare e sfoltire i tralci produttivi, lasciando di anno in anno quelli più giovani, cimandoli a 15-20 gemme. In questa fase è necessario scegliere i rami da lasciare sulla pianta anche per evitare di creare zone di sovrapposizione dei rami che porterebbero a una minore ricezione solare da parte della vegetazione e dei frutti. Inoltre, bisogna ricordare che la pianta del kiwi è una pianta dioica, caratterizzata cioè da piante con sesso maschile e piante con sesso femminile, per cui le piante maschili devono essere potate in modo più leggero rispetto a quelle femminili (circa 30-40% in meno).

Al netto di quanto spiegato, è infine indispensabile disporre di strumenti ben affilati e puliti per effettuare tagli netti – di più facile cicatrizzazione – e impedire la diffusione di patologie all’interno dell’actinidieto.

 

Donato Liberto
©fruitjournal.com

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