La potatura dell’olivo è una pratica colturale necessaria per gestire la produttività delle piante, preservarne la sanità e mantenere nel tempo l’impianto funzionale alla raccolta. Effettuarla nei giusti tempi è essenziale per equilibrare la vegetazione delle piante e far sì che i rami restanti ricevano la giusta quantità di nutrienti, senza sottoporre le piante a particolari stress. Tagli di potatura invernale effettuati troppo precocemente espongono le piante di olivo al rischio di gelate primaverili, così come tagli effettuati troppo tardi, a ridosso della fase produttiva, possono risultare deleteri per le piante.
Per gli olivicoltori il mese di febbraio coincide con il momento più idoneo per effettuare la potatura invernale che si estende fino ai mesi di aprile/maggio, soprattutto in aree contraddistinte da un clima più freddo. A questa potatura ne segue un’altra, definita verde, che viene effettuata in estate, nei mesi di luglio e agosto, il cui scopo è quello di eliminare polloni e succhioni. Si tratta di rami non produttivi che sottraggono energia e nutrienti alle piante: i primi crescono dal piede dell’olivo e tendono a dargli un aspetto cespuglioso; gli altri crescono perpendicolari al suolo e si originano direttamente dal dorso delle branche.
Effettuare la potatura dell’olivo in tempi giusti però non basta. Per ottenere risultati migliori in termini di salute delle piante e produzione, occorre operare seguendo specifici accorgimenti tecnici.
Sottovalutare l’importanza della potatura invernale dell’olivo ed effettuarla in modo scorretto rischia di favorire una crescita incontrollata della chioma che, oltre a complicare le operazioni di raccolta, porterebbe ad accentuare l’alternanza di produzione, fenomeno tipico dell’olivo che determina l’alternarsi di annate di carica in cui la pianta produce in modo elevato, se non eccessivo, e annate di scarica in cui la pianta produce pressoché nulla e si accresce maggiormente da un punto di vista vegetativo.
Un altro aspetto da considerare quando si opera la potatura invernale dell’olivo è poi la natura eliofila dell’olivo che, in quanto tale, richiede una buona esposizione ai raggi solari e soffre l’ombreggiamento. Nel caso in cui questa condizione non venga rispettata, infatti, la pianta produce una vegetazione lassa e, soprattutto, una scarsa fioritura.
In Italia esiste un’ampia gamma di cultivar e di areali di produzione che determinano altrettanti approcci alla gestione della potatura. Bisogna però tener presente che al netto di tali variabili, esistono dei principi cardine che valgono nella maggior parte delle realtà produttive e che consentono di operare in modo competente e consapevole, garantendo produzioni più sane e di qualità.
Donato Liberto
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