Originario della Cina e della Nuova Zelanda, il kiwi rosso – presentato in Italia nel 2015 durante l’Expo di Milano – è un prodotto commerciale che ha guadagnato una crescente popolarità tra i produttori e i consumatori grazie a specifiche caratteristiche che lo differenziano dalle varietà tradizionali di kiwi verde e giallo. Tra queste, precocità di raccolta, lunga shelf-life e peculiari proprietà organolettiche.
Da un punto di vista botanico le specie di actinidia che ad oggi vengono principalmente coltivate si differenziano in:
- Actinidia deliciosa;
- Actinidia chinensis;
- Actinidia arguta.
Nonostante questa classificazione tassonomica, i frutti del kiwi vengono comunemente distinti in base alla colorazione della polpa: verdi, gialli o rossi. Questi ultimi, in particolare, stanno riscuotendo particolare successo tra i consumatori, favorendo l’interesse di produttori che sempre più frequentemente scelgono di investire in questa coltura.
Il kiwi rosso, infatti, presenta una serie di vantaggi. Primo fra tutti, la maggiore richiesta sul mercato rispetto alle varietà di kiwi più tradizionali (es. Hayward) e dunque un prezzo di vendita superiore. In secondo luogo, le più promettenti varietà di kiwi a polpa rossa – come la Dong Hong – possiedono peculiari caratteristiche agronomiche che ne permettono di differenziare l’offerta, come per esempio la precocità di raccolta.
Kiwi rosso, non è tutto oro quello che luccica
Seppure le varietà di kiwi a polpa rossa appartengono allo stesso genere delle altre varietà tradizionali (genere Actinidia), il produttore che si interfaccia con queste cultivar deve comunque prestare attenzione ad alcuni degli aspetti fisiologici della coltura che ne possono influenzare la produttività in termini quanti-qualitativi. Infatti, il kiwi rosso, rispetto alle varietà di kiwi verde è tendenzialmente meno vigoroso, questo lo rende più suscettibile ad alcune fitopatologie oltre che meno adattabile alle diverse condizioni del suolo.
Per far fronte a questi svantaggi agronomici, spesso si ricorre alla tecnica dell’innesto. La soluzione fino ad oggi più ricorrente è quella di innestare le cultivar di kiwi a polpa rossa su portinnesti appartenenti a varietà meno suscettibili agli stress biotici e abiotici. Questa operazione permette anche di ridurre le probabilità di incorrere in fisiopatie, tra cui quelle derivanti da carenza ferrica, cui questa coltura è particolarmente suscettibile. I portinnesti più usati sono quelli appartenenti alle varietà Hayward, Bounty e Tomuri.
Oltre alle problematiche legate all’apparato radicale, esistono altri tipi di stress cui le varietà di kiwi rosso devono far fronte.
L’actinidia è una specie arborea che di per sé soffre particolarmente lo stress da caldo e la carenza di acqua, pertanto predilige ambienti umidi e ombrosi. In termini di suscettibilità, le varietà a polpa rossa risultano essere le più delicate. Al fine di mantenere l’impianto produttivo di varietà a polpa rossa sano, sarà quindi fortemente consigliato utilizzare delle reti ombreggianti che minimizzino il più possibile sintomi derivanti da bruciature fogliari e da stress foto-ossidativo, salvaguardando la salute delle piante e la successiva produzione. L’utilizzo di reti ombreggianti, oltre a proteggere le piante dall’eccessiva esposizione alle radiazioni solari, consente di aumentare la percentuale di luce diffusa, a favore di una corretta maturazione dei frutti più internati nella vegetazione, ottenendo in ultimo una colorazione più omogenea della polpa.
Le varietà di kiwi a polpa rossa rappresentano un esempio tangibile dell’innovazione varietale che sta caratterizzando il comparto ortofrutticolo. Sebbene questi frutti trovino grande apprezzamento fra i consumatori e offrano opportunità di crescita per i produttori, è bene non lasciarsi offuscare da vantaggi ed eccessivo entusiasmo. Come si è visto, infatti, anche in questo caso gli accorgimenti non devono mancare. La sfida per il futuro sarà unire all’innovazione varietale capacità agronomiche e tecniche sempre più avanzate, così da ottenere il miglior risultato possibile.
Donato Liberto
©fruitjournal.com