La strada della fragola della Basilicata verso il prestigioso marchio IGP (Indicazione geografica protetta) si fa sempre più breve. Manca poco, infatti, alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’invio del dossier, ai 30 giorni di tempo successivi per eventuali opposizioni e alla conseguente approvazione definitiva da parte della Commissione europea. Lo scorso 9 aprile durante la riunione di pubblico accreditamento, tenutasi a Matera nella sede della Camera di commercio lucana, i membri del comitato promotore, regione Basilicata e funzionari del ministero hanno discusso proprio sul disciplinare e sul rispetto dei criteri di lealtà previsti dal Regolamento n. 1151/2012 dell’Unione Europea.
“Una produzione per la quale i nostri produttori hanno raggiunto una elevata specializzazione, riconosciuta come un’autentica eccellenza italiana, che anche i mercati quotidianamente ci premiano con prezzi solitamente maggiori rispetto alle fragole provenienti da altri territori” – le parole di Salvatore Pecchia, presidente del Comitato promotore “Fragola della Basilicata IGP”, durante l’evento. Il prestigioso riconoscimento, secondo il presidente, “andrà a racchiudere sostenibilità ambientale, aggregazione, occupazione e dedizione”.
Fragola della Basilicata: una storia lunga più di mezzo secolo
Per ambire alla candidatura e poi al riconoscimento mondiale serve che il prodotto in questione sia coltivato da almeno 25 anni, anche non consecutivi. La fragola lucana racconta di una storia che va avanti dal 1955 in nove maggiori aree produttive della Regione, in special modo nel Metapontino: Bernalda, Montescaglioso, Pisticci, Tursi, Montalbano Jonico, Scanzano Jonico, Policoro, Rotondella e Nova Siri.
L’oro rosso lucano rende la Basilicata la prima Regione produttrice in Italia. Ma non solo, l’intero comparto porta a lavorare nei campi 12mila addetti per un totale di 500mila giornate di lavoro. Un valore commerciale che è stimato intorno a circa 100 milioni di euro, per un’estensione territoriale di circa 1000 ettari di superficie. Il frutto rosso dalla forma allungata e i tipici acheni neri trova proprio nell’area del Metapontino il suo habitat ideale, grazie alle condizioni climatiche della vasta pianura alluvionale, abbracciata dal Golfo di Taranto.
La fragola bianca: la novità
Intanto, dopo una prima sperimentazione è arrivato il battesimo commerciale per la fragola bianca in Basilicata. Tutto è partito dall’idea di Loris Gentile e Francesca Quinto, due giovani imprenditori lucani della società cooperativa Gentile Group. I due hanno firmato un accordo commerciale con la società americana Emco Cal per la coltivazione della varietà Florida Pearl, una cultivar precoce dal caratteristico colore bianco, un alto rendimento e un sapore dal retrogusto esotico. Per questa prima annata la produzione sarà ristretta tra i territori di Policoro e Scanzano Jonico, su una superficie di quasi mezzo ettaro e una resa che, si stima, si aggirerà intorno ai 300 quintali.
Silvio Detoma
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