Con l’arrivo della primavera gli oliveti entrano in una delle fasi fenologiche più importanti: la fioritura. Indicatore chiave della salute e della produttività futura, la fioritura degli ulivi è un evento fondamentale in grado di influenzare direttamente la quantità e la qualità delle olive che verranno raccolte in autunno. Seguire attentamente questa fase fenologica permette agli agricoltori di adottare tempestivamente le migliori pratiche agronomiche, ottimizzando così il rendimento delle loro coltivazioni.
Andrea Pezzolla, agronomo libero professionista e tecnico presso l’OP Assoproli Bari, fornisce un quadro dettagliato della situazione attuale, evidenziando potenziali criticità e opportunità che potrebbero caratterizzare il prosieguo del ciclo colturale che, stando alle premesse, appare ben sopra le aspettative.
Qual è la fotografia degli uliveti pugliesi oggi?
In linea generale in questo periodo gli oliveti pugliesi si trovano nella fase fenologica di fioritura – allegagione. I rilievi fatti in campo evidenziano delle differenze tra le aree più interne della regione con oliveti in fase di prefioritura e le zone costiere, leggermente in anticipo, dove gli oliveti si trovano già nella prima fase di accrescimento del frutto. Questa eterogeneità è riconducibile alle differenze di altimetria caratteristiche delle zone di produzione pugliesi.
È poi importante ricordare che l’olivo è una coltura arborea interessata dal fenomeno dell’alternanza di produzione: a un’annata di carica, di solito, ne segue una con volumi più ridotti. Da questo punto di vista, però, il 2024 potrebbe rappresentare un’anomalia; infatti nonostante lo scorso anno ci sia stata una buona raccolta, l’andamento della fioritura lascia prospettare buone aspettative anche per la raccolta prossima. Tuttavia, le scarse precipitazioni di quest’anno (meno della metà rispetto a quelle del 2023) potrebbero influenzare negativamente la produzione finale, favorendo fenomeni di cascola dei frutticini appena allegati.
Quali sono i fattori che più influenzano il processo della fioritura degli ulivi?
Il processo della fioritura degli olivi è influenzato dall’interazione di moltissimi fattori, tra cui l’andamento climatico (es: andamento termopluviometrico) e le pratiche agronomiche adottate per la gestione degli oliveti (es: potatura, irrigazione). Inoltre, un ruolo decisivo è giocato dall’allungamento dei germogli che avviene durante l’anno precedente. Per originare dei fiori le gemme presenti sull’olivo devono andare incontro a due processi fondamentali: l’induzione e la differenziazione a fiore. L’induzione a fiore avviene nel periodo di giugno-luglio dell’anno precedente (tra la fase di fioritura e quella di indurimento del nocciolo), mentre la differenziazione a fiore avviene a fine inverno. Ne deriva che la situazione visibile ora negli oliveti è in gran parte riconducibile a una proiezione dei fattori ambientali e colturali dell’anno scorso. L’annata 2023 è stata un’annata particolare per l’olivicoltura, segnata nei primi mesi dell’anno da precipitazioni abbondanti che, oltre a garantire una buona produzione, hanno favorito l’allungamento dei germogli e l’induzione a fiore. Tutti fenomeni che hanno così ridotto il fenomeno dell’alternanza di produzione.
Che tipo di interventi agronomici è opportuno mettere in atto per ottenere una produzione di qualità?
Per ottenere una buona formazione di fiori e una buona percentuale di allegagione (in genere molto bassa nell’olivo, circa 1-3%), è importante mettere in atto pratiche agronomiche che favoriscano un buon equilibrio vegeto-produttivo degli ulivi. Le piante devono vegetare e produrre ogni anno, così da ridurre il fenomeno dell’alternanza di produzione.
La buona gestione idrica, la corretta gestione nutrizionale e una potatura adeguata rappresentano i principali fattori chiave su cui intervenire per assicurare un maggiore sviluppo vegetativo degli olivi. Per quanto riguarda l’irrigazione, è opportuno gestire gli oliveti in condizioni di stress idrico controllato, somministrando acqua soprattutto nelle fasi fenologiche più delicate dalla ripresa vegetativa fino all’indurimento del nocciolo. Chi ha gestito bene la risorsa idrica quest’anno, magari anche con fertirrigazioni che permettono l’apporto di macro e micronutrienti, a fronte delle scarse precipitazioni registrate avrà quasi sicuramente dei risultati migliori. Inoltre, è fondamentale garantire un corretto equilibrio nell’intensità di potatura preferendo una potatura annuale e non di elevata intensità a potature meno frequenti ma più intense che accentuerebbero il fenomeno dell’alternanza produttiva.
L’andamento termopluviometrico dei prossimi mesi sarà determinante per le fasi successive del ciclo degli oliveti. Risulta quindi fondamentale monitorare le condizioni climatiche intervenendo, laddove possibile e necessario, con irrigazioni che, oltre a permettere lo sviluppo ottimale delle olive nella stagione corrente, favoriscano anche la produttività delle annate future.
Donato Liberto
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