Asta aperta per la vendita di 428 terreni a uso agricolo presenti sull’intero territorio nazionale per un totale di oltre 11mila ettari. È iniziata infatti la settima edizione della Banca nazionale delle terre agricole, promossa da ISMEA, Istituto Servizi per il Mercato agricolo e Alimentare, istituita nel 2016 con la finalità di costituire un inventario completo della domanda e dell’offerta dei terreni agricoli che si rendono disponibili anche a seguito di abbandono dell’attività produttiva e di prepensionamenti.
Le terre vendute derivano da operazioni fondiarie non andate a buon fine e sono di proprietà sia dello stesso istituto sia delle Regioni e altri soggetti pubblici. I prezzi vanno da meno di 50mila euro a più di 500mila, fino a toccare il milione e mezzo e variano a seconda delle zone, più alti al Nord-Est e Nord-Ovest, più “economici” invece al Centro-Sud. Le manifestazioni di interesse da parte degli interessati potranno essere effettuate dal 31 maggio 2024 fino al 29 agosto 2024.
I prezzi dei terreni agricoli a livello europeo
Anche i prezzi dei terreni agricoli, a livello europeo, stando alle rilevazioni Eurostat (2022) variano a seconda della zona, passando da circa 3.700 euro/ettaro in Croazia a 233.320 euro/ettaro a Malta. All’interno dei Paesi Bassi, per esempio, nella Frisia i prezzi si aggirano intorno ai 66mila euro, ma salgono a 150mila nella provincia di Flevoland. In Grecia i prezzi invece vanno dai 6.290 euro/ettaro a Dytiki Ellada fino agli 84mila euro dell’Attica. In Spagna i prezzi variano dai 4.906 dell’Estremadura agli 83mila delle Canarie.
La procedura alla base della banca delle terre
I terreni sono venduti a corpo e non a misura, cioè nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano, con le relative accessioni, diritti, oneri, canoni e vincoli esistenti. Chi si aggiudica l’appezzamento ha l’obbligo di provvedere, a spese proprie, a metterlo in regola prima di procedere alla sottoscrizione dell’atto di vendita. Tutte le comunicazioni previste dalla procedura di vendita saranno inviate esclusivamente tramite posta elettronica certificata (PEC). Per i terreni fino al terzo tentativo di offerta da parte dell’acquirente saranno assegnati novanta giorni per la ricezione delle manifestazioni di interesse, le quali possono comunque essere presentate anche per più terreni.
Agevolazioni per i giovani agricoltori
Novità per quanto riguarda i giovani agricoltori, che abbiano almeno dai 18 ai 41 anni. In caso di aggiudicazione del terreno (per i primi tre tentativi di vendita) l’importo posto da ISMEA come prezzo a base d’asta potrebbe essere rateizzato, ma soltanto al netto del deposito cauzionale versato. Le rate dei pagamenti saranno semestrali per un periodo massimo di trenta anni. I giovani acquirenti devono essere iscritti al registro delle imprese della Camera di Commercio, titolari di partita IVA in campo agricolo e iscritti al regime previdenziale agricolo.
“Guardare al futuro significa anche ridare valore alla nostra terra. Attraverso la Banca delle Terre di ISMEA restituiamo alla produttività appezzamenti di terreno abbandonati e incolti – ha dichiarato Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste – garantiamo un’opportunità professionale ai nostri giovani che vogliono lavorare nel settore ma hanno difficoltà a reperire terreni”. “L’accesso alla terra e al credito sono le principali criticità che i giovani che vogliono aprire un’azienda agricola incontrano”, ha sottolineato invece Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana.
La distribuzione regione per regione
Andando nel dettaglio della distribuzione dei terreni agricoli in vendita tra le Regioni italiane è chiara la differenza tra Nord e Sud, dal punto di vista degli ettari presenti all’interno della Banca delle Terre, con le regioni meridionali che da sole coprono quasi la metà degli ettari totali. La Sicilia è al primo posto con più di 4.500 ettari messi in vendita e 233 terreni agricoli, seguita dalla Toscana con 1.853 ettari e 26 terreni e la Sardegna con 1.359 ettari venduti distribuiti in 56 terreni. I terreni hanno un costo superiore in base alla vicinanza a siti Unesco, alla litoranea, ad aeroporti, porti o stazioni.
Puglia | 36 terreni | 910,76 ettari | Marche | 8 terreni | 413,14 ettari |
Basilicata | 17 terreni | 512,67 ettari | Lazio | 19 terreni | 359,43 ettari |
Molise | 3 terreni | 67,66 ettari | Toscana | 26 terreni | 1853,11 ettari |
Liguria | 9 terreni | 16,25 ettari | Emilia-Romagna | 20 terreni | 431,09 ettari |
Campania | 20 terreni | 172,08 ettari | Veneto | 4 terreni | 73,31 ettari |
Calabria | 29 terreni | 1026,91 ettari | Friuli Venezia Giulia | 2 terreni | 21,67 ettari |
Sicilia | 233 terreni | 4642,72 ettari | Trentino-Alto Adige | 2 terreni | 7,06 ettari |
Sardegna | 56 terreni | 1359,45 ettari | Lombardia | 3 terreni | 17,51 ettari |
Abruzzo | 2 terreni | 91,97 ettari | Piemonte | 2 terreni | 38,77 ettari |
Umbria | 6 terreni | 249,07 ettari | Valle d’Aosta | 0 terreni | 0 ettari |
Per tutte le procedure e le informazioni necessarie è possibile consultare il sito di ISMEA, oltre all’avviso pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Silvio Detoma
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