Tecniche genomiche in agricoltura, arriva primo stop in UE

La battuta d'arresto è arrivata durante il Coreper; l'Italia, al contrario, con un emendamento proroga la ricerca in campo

da uvadatavoladmin
tecniche genomiche

Stop momentaneo alle nuove tecniche genomiche applicate all’agricoltura, le TEA. La fumata nera è arrivata da Bruxelles, in particolare dalla riunione del Coreper I, ente che riunisce gli ambasciatori delle rappresentanze permanenti degli Stati membri dell’Unione Europea. A seguito del mancato raggiungimento della maggioranza necessaria sulla proposta il voto è stato rimandato alla prossima legislatura, quando subentreranno le nuove cariche a livello europeo. 

Le dichiarazioni allo stop 

Sono arrivate, di risposta, le dichiarazioni degli associazioni di categoria e delle organizzazioni agricole. A partire da Confagricoltura, che ha parlato di un ennesimo fallimento istituzionale per una delle sfide che da qui a qualche anno potrebbe cambiare la prospettiva dell’agricoltura europea. “L’Italia si è dimostrata all’avanguardia approvando la sperimentazione in campo già l’anno scorso – ha sottolineato il presidente, Massimiliano Giansanti – in attesa di una legislazione più completa in materia di commercializzazione, che tarda ad arrivare per questione ampiamente superabili”. 

tecniche genomiche

Per Coldiretti si tratta di “un grave passo indietro in termini di sostenibilità ambientale e per la tutela della biodiversità”. Più dure invece le parole del presidente di Copagri (Confederazione produttori agricoli), Tommaso Battista. “La mancata intesa rischia di vanificare il grande lavoro fatto – ha dichiarato il presidente – Speriamo che il prossimo presidente del Consiglio UE si adoperi prontamente per riprendere in mano questo importante dossier”. Tra chi si oppone c’è chi confonde le Tecniche di evoluzione assistita con i vecchi OGM “coi quali hanno ben poco a che vedere, in quanto non fanno altro che accelerare processi di selezione genetica che già avvengono in natura”. 

“Senza una legislazione europea sul tema gli agricoltori saranno, per dovere di cose, in una posizione di svantaggio competitivo rispetto ai loro colleghi dei Paesi terzi – hanno dichiarato da Copa-Cogeca, organizzazione del settore agricolo a livello europeo – Saranno privati, inoltre, di uno degli strumenti essenziali per adattarsi ai cambiamenti climatici e per rispondere agli obiettivi di riduzione dei rischi e di utilizzo dei prodotti fitosanitari”.

Italia apripista per le biotecnologie applicate all’agricoltura

L’Italia, prima ancora della fine dell’iter legislativo a Bruxelles, aveva approvato in Parlamento un emendamento al Decreto Legge Siccità a maggio dello scorso anno. Una mossa importante e innovativa per il settore dell’agricoltura,  con cui è stata aperta la strada alla sperimentazione in campo, e non soltanto in vitro com’era già possibile, delle colture TEA sul nostro territorio. L’emendamento, votato all’unanimità da tutte le forze politiche, era stato accolto positivamente dalle associazioni di categoria e anche dal CREA, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, che aveva parlato di un enorme passo avanti nel riconoscimento della ricerca scientifica in Italia.

È proprio di ieri, invece, la notizia dell’approvazione di un altro emendamento, sempre a firma dei senatori Luca De Carlo e Giorgia Maria Bergesio, con cui viene prorogata di un anno (fino al 31 dicembre 2025) la sperimentazione in campo delle produzioni ottenute tramite le tecniche di evoluzione assistita. Nel testo è stata inserita anche la possibilità di ampliare le ricerche in campo per altri prodotti con testate caratteristiche nutrizionali e qualitative. “La proroga si rende necessaria per evitare il blocco delle semine – ha commentato uno dei firmatari – visto che i tempi per la formazione della Commissione Europea e della ripresa dell’attività del Parlamento Europeo non porterebbero all’approvazione del regolamento entro fine anno”.

L’atto vandalico contro la prima sperimentazione TEA in campo in Italia

Lo stop momentaneo è arrivato esattamente una settimana dopo la distruzione totale, da parte di ignoti, del primo campo sperimentale di riso ottenuto con tecniche di evoluzione assistita in Italia, prodotto nell’azienda Cascina Erbatici, a Mezzana Bigli, nel Pavese. Il progetto innovativo, denominato “RIS8IMO”, nato dalle menti dell’Università degli Studi di Milano, ha tra gli obiettivi quello di migliorare la resistenza delle colture nei confronti dei patogeni, anche contro gli effetti del cambiamento climatico. In questo caso in particolare, il team di ricercatori del progetto ha studiato una varietà di riso resistente al brusone (Pyricularia oryzae), la più grave patologia fungina che colpisce il cereale.  

tecniche genomiche

Il risultato dell’atto vandalico nel campo di riso ottenuto con tecnica di evoluzione assistita nel Pavese (Fonte: Lombardia Notizie) 

All’interno dell’agricoltura 4.0 le nuove tecniche genomiche (NGT), meglio note in Italia come Tecniche di evoluzione assistita, stimolano ancora un grande dibattito.

Le TEA sono utilizzate per accelerare i processi evolutivi delle piante, indirizzare i geni coinvolti per creare colture più resistenti alle patologie e alla siccità. Sviluppate a partire dagli anni Duemila, al contrario degli OGM, in cui si prevede l’inserzione nel genoma di un Dna di un’altra specie, le TEA intervengono con geni provenienti da organismi della stessa specie. Come sottolineato anche da una direttiva europea è proprio qui che emerge la differenza tra mutagenesi delle TEA e transgenesi degli OGM.

Gli obiettivi delle tecniche genomiche sono chiari: in primis aumentare il livello di sostenibilità ambientale, poi ottenere maggiore rese e ridurre le importazioni dai Paesi terzi.

Grazie alle TEA, quindi, i ricercatori potranno studiare delle colture sempre più resistenti alle malattie e più adatte ad affrontare condizioni climatiche avverse, riducendo l’uso di pesticidi e di fitofarmaci.

Silvio Detoma
© fruitjournal.com

Articoli Correlati