Mal secco in Campania, la Regione pubblica le linee guida

La malattia fungina nel 2023 ha colpito 40 ettari dell'intera superficie coltivata a limoni. Ci sarebbero stati 40mila espianti nella sola Costiera Amalfitana.

da Redazione FruitJournal.com
mal secco in campania

La notizia dei limoni della penisola sorrentina e amalfitana colpiti dal mal secco in Campania aveva scatenato le polemiche e le paure degli agricoltori già a inizio luglio. Da qualche giorno la Regione ha pubblicato le linee guida per il contrasto al patogeno fungino, a seguito del convegno “Mal secco degli agrumi. Unire le forze in soccorso dei produttori” che si è tenuto ad Amalfi, in cui hanno partecipato le associazioni di produttori e le cariche istituzionali. 

Tra le cause del ritorno del fungo – si legge all’interno delle linee guida regionali – ci sarebbe la maggiore ristrettezza di prodotti fitosanitari sul mercato e l’andamento meteorologico instabile. La superficie regionale coltivata a limoni nel 2023 è stata di circa 250 ettari.

Di questi, 40 ettari sono stati interessati dalla malattia, con danni che sono arrivati a colpire l’80 per cento dell’intera produzione. Il dato è eclatante soprattutto se si prende in considerazione il solo territorio della Costiera Amalfitana in cui, solo nello scorso anno, ci sarebbero stati circa 40mila espianti. 

Arrivo e conseguenze del fungo sulla pianta di limoni

Il mal secco è una malattia fungina che colpisce gli agrumi presenti in Campania, così come negli areali di produzione della Sicilia e della Calabria. Complici della malattia sono i conidi, che penetrano attraverso le ferite presenti sulle piante, in particolare nel periodo tra ottobre e febbraio quando ci sono alti livelli di umidità e tempo piovoso. Le spore del fungo si diffondono con gli agenti atmosferici, ma anche tramite gli strumenti di potatura già infetti; giunte sulla pianta germinano penetrando nei tessuti.

mal secco in campania

Il fungo, a quel punto, colonizza i vasi conduttori della pianta ostruendo lo xilema, il responsabile del trasporto dell’acqua e dei nutrienti dalle radici alle altre parti della pianta. La prima conseguenza dell’arrivo del fungo è lo stress idrico, per poi passare all’ingiallimento, all’appassimento delle foglie, la necrosi e infine la caduta. Anche i rami, a loro volta, tendono a seccare, così come l’intera pianta. A quel punto il ciclo è chiuso, visto che il fungo produrrà nuove spore nei tessuti necrotici dell’albero che saranno nuovamente disseminate nel suolo. 

Il CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia agraria) ha collaborato con l’Assessorato all’Agricoltura regionale alla stesura delle linee guida. Ha stilato una serie di buone pratiche per prevenire la comparsa dell’infezione. Si va dai consigli per contrastare gli agenti atmosferici alle lavorazioni del suolo, fino agli interventi di potatura.

Ecco le linee guida per contrastare il mal secco in Campania

  • Contro il vento è consigliato un impianto di copertura, anche se bisognerebbe evitare che si creino ambienti in cui possa esserci ristagno di umidità. Per quanto riguarda gli eventi grandigeni, invece, si consiglia di intervenire tempestivamente con l’applicazione di formulati a base di sali di rame (come il solfato in miscela con idrossido), in modo da proteggere le lesioni. Le stesse accortezze si consigliano anche in caso di gelate. Infine, per quanto riguarda la pioggia, per evitare che l’acqua di ruscellamento possa diventare veicolo di trasporto di materiale infetto, è necessario far defluire l’acqua piovana tramite un sistema di scolo.
  • Le lavorazioni del suolo devono essere ridotte al minimo, questo per limitare i danni all’apparato radicale. Nei casi in cui si proceda con interventi di contenimento della flora infestante, si consiglia di non arrecare danni meccanici alla parte basale della pianta.
  • Evitare, se possibile, le consociazioni con piante erbacee o inerbimenti. Possono, infatti, generare una maggiore suscettibilità del limone alla malattia.
  • Per quanto riguarda gli interventi cesorei, bisogna stare attenti alle temperature. È preferibile, infatti, procedere con la potatura ordinaria delle piante quando si registrano più di 25°C. A questo deve seguire la sanificazione degli strumenti di potatura con presidi sanitari (acido peracetico con acqua ossigenata o acido acetico) o con mezzi fisici (flambatura delle forbici). Le ferite, dovute ai tagli di potatura, devono essere trattate e disinfettate con prodotti fitosanitari entro due-tre giorni.
  • Per quanto riguarda la raccolta dei limoni ci sono delle accortezze da seguire. Di solito si raccolgono i limoni con le forbici, ma anche questa operazione provoca delle ferite alla pianta. Il consiglio è quello di applicare i prodotti fitosanitari utili a conclusione delle operazioni di raccolta.
  • Sul versante concimazioni, bisognerebbe evitare quelle troppe azotate. Per le irrigazioni, invece, evitare ingenti volumi di acqua che possano provocare situazioni che agevolano l’insorgenza della malattia. È consigliabile, in ogni caso, utilizzare sistemi di irrigazione localizzati.
  • Per quanto riguarda la messa a dimora delle piante, è stato osservato che trapianti eseguiti in autunno-inverno provocano una maggiore suscettibilità al fungo. Si consiglia, quindi, la messa a dimora delle piante tra fine inverno e primavera.
  • Per la messa a dimora è stato osservato come le piante più giovani siano maggiormente suscettibili. Quindi un fattore da tener conto è quello dell’età della pianta.
  • II portinnesto più consigliato, essendo più resistente ai marciumi radicali, tollerante alla salinità e ad elevati livelli di calcare nel terreno è l’arancio amaro. Conferisce ottima qualità ai frutti e longevità della pianta.

mal secco in campania

L’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, ha dichiarato che sarà prevista una misura specifica di finanziamento nel nuovo Csr (Completamento sviluppo rurale). 

Dai produttori, intanto, è arrivata la richiesta di non essere esclusi dalla cabina di regia regionale per contrastare l’avanzata della malattia fungina. Il prossimo incontro pubblico per discutere sul tema sarà previsto a settembre, quando dialogheranno l’Assessore Caputo con i rappresentanti di Confagricoltura. 

Silvio Detoma
© fruitjournal.com

Articoli Correlati