I cavoli sono un gruppo estremamente variegato di ortaggi appartenenti alla famiglia delle Crucifere o Brassicacee, sono veri e propri concentrati di salute. Ricchi di nutrienti, offrono proprietà benefiche come antiossidanti, effetti antitumorali, azione antinfiammatoria e protezione cardiovascolare. Dal punto di vista tassonomico, pur esistendo oltre 3.500 varietà, la maggior parte di questi ortaggi appartiene alla stessa specie botanica, Brassica oleracea, che racchiude un’incredibile diversità di forme e colori, dalle diverse colorazioni del corimbo dei cavolfiori ai compatti cavolini di Bruxelles. Esistono poi alcune eccezioni rilevanti, come i cavoli cinesi che si distinguono per appartenere a una diversa specie, Brassica rapa, ma che condividono molte caratteristiche agronomiche con le altre varietà. Ma quali sono i parametri chiave da considerare durante la coltivazione del cavolo per sfruttare al meglio le potenzialità di questo ortaggio?
Un corretto avvio della coltivazione del cavolo è fondamentale per assicurare un raccolto abbondante e di qualità durante la stagione fredda.
Nonostante la vasta gamma di varietà e areali di coltivazione che rendono possibile la coltivazione di questi ortaggi quasi tutto l’anno, il periodo ideale per la loro coltivazione resta quello autunno-vernino, specialmente nelle regioni meridionali d’Italia. Per garantire piante sane e produzioni di qualità in questa stagione, il metodo consigliato per avviare la coltivazione del cavolo è il trapianto, da eseguire nei mesi di luglio e agosto. Se non si dispone di piantine già formate in vivaio, è necessario avviare la semina in ambiente protetto almeno un mese o 40 giorni prima del trapianto, per permettere alle giovani piante di svilupparsi adeguatamente prima di essere trasferite nell’orto.
Sesto d’impianto: una scelta importante per ottenere piante sane e produttive
Questo aspetto è determinante per assicurare che ogni pianta riceva la giusta quantità di nutrienti, acqua e luce, elementi essenziali per uno sviluppo equilibrato e produttivo. Una corretta distribuzione delle piante nello spazio non solo favorisce una crescita uniforme, ma aiuta anche a prevenire problemi come la competizione tra le piante e la diffusione di malattie, soprattutto quelle fungine, favorite da poco arieggiamento e umidità eccessiva. La distanza con cui mettere a dimora le piantine al momento del trapianto deve essere adattata alle specifiche varietà di cavolo coltivate, oltre che alle condizioni pedoclimatiche presenti in campo, ma esistono delle linee guida che possono aiutare a effettuare la scelta più appropriata.
- 60 cm x 70 cm (rispettivamente sulla fila e tra le file) di distanza per cavoli che richiedono più spazio, come cavolfiori e broccoli.
- 50 cm x 60 cm di distanza per cavoli con distanze intermedie, come verze, cavoli cappucci e cavoletti di Bruxelles.
- 30 cm x 40 cm di distanza per cavoli meno esigenti, come cavolo nero Toscano, Kale (o cavolo riccio) e cavolo rapa.
La qualità del terreno, un aspetto da non sottovalutare
Dopo aver stabilito le tempistiche ideali per il trapianto e scelto con criterio il sesto d’impianto, è essenziale considerare un altro fattore determinante per la coltivazione del cavolo: la qualità del terreno. Il tipo di suolo in cui si trapiantano le giovani piantine può influire drasticamente sul loro sviluppo e, in ultima analisi, sulla produttività del raccolto.
I cavoli, come altre piante della famiglia delle Brassicacee, preferiscono terreni ben drenati, ricchi di sostanza organica e con un pH leggermente acido o neutro, compreso tra 6 e 7,5. Un terreno ben preparato favorisce un attecchimento ottimale delle radici e un’adeguata disponibilità di nutrienti, elementi essenziali per una crescita rigogliosa. Inoltre, un suolo con una buona struttura riduce il rischio di problemi legati all’eccesso di umidità, come asfissia radicale e malattie fungine, in grado di compromettere in modo serio la salute delle piante. Prima di procedere con il trapianto, quindi, è consigliabile effettuare un’analisi del terreno per comprendere meglio la sua composizione e valutare eventuali interventi, come la correzione del pH o l’aggiunta di nutrienti tramite concimazioni mirate. Preparare in modo adeguato il suolo non solo crea un ambiente ottimale per lo sviluppo delle radici, ma permette anche di sfruttare al meglio lo spazio a disposizione, in sinergia con la corretta scelta del sesto d’impianto.
Il successo della coltivazione del cavolo inizia ben prima del raccolto
La coltivazione del cavolo richiede attenzione e cura fin dai primi passi, e il trapianto è uno dei momenti più delicati e cruciali per garantire un raccolto abbondante e di qualità. Pianificare attentamente il sesto d’impianto e assicurare che il terreno sia adeguatamente preparato rappresentano passaggi fondamentali per creare le condizioni ideali per una crescita sana e vigorosa delle piante, in grado di produrre cavoli robusti e nutrienti.
Donato Liberto
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